La nostra Calabria muore lentamente. Muore sotto la falce della \’ndrangheta e muore per incuria. Non bastano le tonnelate di veleni seppelite in ogni dove della Calabria ad opera dei cosiddetti \”uomini d\’onore\” che di onore e rispetto non hanno nulla. A Crotone c\’è un \”nuovo\” mostro ed è lì da anni. E\’ lì da ben 70 anni quando Crotone pensava di poter diventare la Torino del Sud e, fallito il progetto, il mostro è rimasto lì a contaminare la nostra bellissima terra.
\”Basterebbe una corretta opera di bonifica – tuona l\’imprenditore Pino Masciari – ma in Calabria anche la più semplice delle azioni diventano complessa, \”impossibile\”. Ma nulla è impossibile se ci sono in gioco le vite degli esseri umani. In quel pezzo di terra vivono i nostri figli e crescono a pane e zinco, pane e piombo, pane e rame. Non possiamo accettare passivamente tutto questo, non possiamo farlo in quanto genitori, in quanto cittadini ed esseri uomani con dei diritti, primo tra tutti il diritto alla vita.\”
\”Mi unisco alla lotta dei cittadini crotonesi, lotta che dovrebbe diventare una lotta comunitaria, non soltanto la lotta dei crotonesi, non soltanto la lotta dei calabresi… questi \”mostri\” sono ovunque, hanno contaminato la nostra vita. Dobbiamo ribellarci anche a questo. Nessuno ha il diritto di decidere sulla nostra vita. Dobbiamo pretendere i nostri diritti, pretendere che siano rispettati e dobbiamo farlo ora. Organizziamo il nostro Coraggio e combattiamo per ciò che ci spetta di diritto, per una vita migliore, per la nostra vita.\”