\” La mia terra è diventata il luogo simbolo dei sogni traditi. Le mafie, con la complicità di settori deviati dello Stato, stanno uccidendo la speranza. Il tasso di disoccupazione cresce senza soste. I giovani emigrano, come si faceva una volta.
Dobbiamo avere coraggio nel riconoscere che il problema principale della Calabria è rappresentato dal potere mafioso che assedia l\’economia produttiva della mia sfortunata regione.
Non è più il tempo dei piagnistei, nè delle lamentele finalizzate all\’assistenzialismo paternalista dello Stato. Occorre rimboccarsi le maniche: tutti. Politica, impresa, società civile. La Calabria sta morendo: non servono divisioni sterili, ma un patto generazionale per combattere il nemico principale: la \’ndrangheta.
Non ci illudiamo, cari amici: pagare il pizzo non risolve la questione dello sviluppo. Dobbiamo liberare l\’economia dal giogo mafioso e stabilire insieme un corretto sistema di finanziamento e di accesso al credito per le aziende. Se continueremo con la politica dello struzzo, dovremo rassegnarci tutti a vivere nella Società della Paura. Io credo che valga la pena battersi per costruire la Società della Speranza. Dobbiamo farlo insieme. We care\”.
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Fonte: Il Quotidiano della Calabria. Pubblicate le rilevazioni statistiche dell\’Ista sull\’occupazione in Italia. Per la Calabria si registra un aumento rispetto allo scorso anno di oltre il 6% di disoccupati. Cresce il numero di persone in cerca di occupazione e si registra un calo anche tra gli occupati.
Dati allarmanti quelli che emergono dall\’ultimo studio dell\’Istat sull\’occupazione che racchiude le rilevazioni del primo trimestre 2012 in rapporto allo stesso periodo dell\’anno precedente. Al di là del dato nazionale per quanto riguarda la Calabria i dati raccolti fanno emergere tutta la difficoltà occupazionale che vive il territorio. Nel primo trimestre 2012, infatti, la forza lavoro complessiva si è attestata su un totale di 682 mila unità contro le 638 mila dell\’anno precedente con un aumento di persone abili al lavoro di 44 mila unità circà. A fronte di tale situazione, però, il numero di occupati nel primo trimestre 2012 è pari a circa 549 mila persone mille persone in meno rispetto allo stesso periodo dell\’anno precedente. ma il dato che desta maggior preoccupazione è quello relativo alle persone in cerca di occupazione passate da 88 mila nel corso del primo trimestre 2011 a ben 133 mila nel corso del primo trimestre di quest\’anno con un incremento pari a 45 mila unità, ossia le 44 mila in più rispetto allo scorso anno identificate tra quelle abili al lavoro e le mille circa che il lavoro lo hanno perso è stanno cercando un\’altra occupazione.
A ciò si aggiunge anche una ulteriore specificazione legata all\’età delle persone occupate. Il dato, questa volta espresso in termini percentuali, fa emergere come rispetto al primo trimestre del 2011 nell\’anno in corso il tasso di attività tra i 15 e i 64 anni sia aumentato passando dal 47.1% al 50 %, mentre il tasso di occupazione per le persone ricomprese nella stessa forchetta statistica è nettamente inferiore oltre che in calo rispetto allo scorso anno passando dal 40.6% del 2011 al 40,1% del 2012. Mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 13.8% al 19.5% toccando quote di altissimo rilievo. Inoltre, le massime punte di occupazione si registrano nel settore dei servizi dove risultano occupati coplessivamente 409 mila persone, 280 mila invece sono occupate nel settore dell\’industria e 46 mila nell\’agricoltura.