Si è conclusa la lunga settimana della Fiera del libro Gutenberg 13 – promossa da Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, diretto da Elena De Filippis, e Associazione Gutenberg, presieduta da Armando Vitale – che ha coinvolto oltre cinquanta istituti scolastici di ogni ordine e grado in un fitto calendario di incontri con l’autore in un più ampio progetto di promozione della lettura. L’auditorium dell’ITIS “Scalfaro” di Catanzaro questa mattina ha ospitato il grande fotografo Ferdinando Scianna – già protagonista di un appuntamento ieri al Marca – che con “Visti & Scritti” si è confrontato con la scrittura raccontando, tramite parole e immagini, gli innumerevoli incontri avuti nel corso della sua vita e i ritratti che ne sono scaturiti. Attraverso le letture proposte dall’attrice Daniela Vitale, gli studenti sono riusciti a a cogliere l’essenza e la personalità che si celano dietro il brevissimo e fugace istante di uno scatto, dialogando con l’autore su un tema da lui molto sentito come quello della memoria.
Subito dopo il Gutenberg ha offerto un momento di riflessione sulla legalità e l’impegno civile con la presenza di Pino Masciari, imprenditore che dal 1997 è stato sottoposto, assieme alla moglie e ai due figli, ad un programma speciale di protezione per aver denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni politiche. Una storia che è al centro del volume, scritto con la moglie Marisa, “Organizzare il coraggio”, letto e analizzato dagli studenti i quali hanno potuto rivolgere le proprie domande al testimone di giustizia. Scuotere le coscienze, informare, coltivare ed educare alla legalità: è questo l’appello che Masciari ha rivolto ai più giovani affiancato da Maria Rosaria Di Girolamo, consigliere della Corte d’Appello di Catanzaro, e Marisa Manzini, procuratore aggiunto presso la Procura di Cosenza. Al Gutenberg ha trovato nuovamente spazio anche la filosofia con la docente Laura Boella, che ha proposto la sua riflessione sul “coraggio dell’etica”, e la grande letteratura europea con il critico, saggista e docente presso lo IULM di Milano, Tim Parks, che in “Romanzi pieni di vita” ha proposto un modo nuovo di pensare al rapporto tra l’opera, l’autore e il lettore.
Infine, nel pomeriggio, la chiusura con Edoardo Boncinelli, “amico” di vecchia data del Gutenberg, che accanto all’attività di ricerca scientifica continua a svolgere una brillante carriera come saggista e divulgatore. L’appendice finale della Fiera, ovvero l’incontro con il procuratore Nicola Gratteri, previsto per martedì 12 maggio, è slittato a venerdì 22 maggio, alle ore 10.30, presso l’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro.
Pino e Marisa Masciari al Gutenberg 13 per fornire il loro sguardo in favore della libertà
CATANZARO – Non poteva mancare al Gutenberg 13 uno sguardo sulla legalità. Stamattina, presso l\’Itis \”Scalfaro\” di Catanzaro, tanti studenti hanno avuto l\’opportunità di incontrare Pino Masciari, imprenditore edile calabrese sottoposto dal 18 ottobre 1997, assieme alla moglie Marisa e ai due figli, a un programma speciale di protezione per aver denunciato esponenti della criminalità organizzata e le sue collusioni politiche. Dopo i saluti iniziali di Teresa Romano, dirigente scolastica dell\’Istituto ospitante, la professoressa Rossella Mulè, nel ruolo di moderatrice, ha introdotto le relazioni di Maria Rosaria Di Girolamo, consigliere della Corte d\’appello di Catanzaro, e di Marisa Manzini, procuratore aggiunto della provincia di Cosenza. La Di Girolamo ha tracciato la distinzione giuridica tra le figure del collaboratore di giustizia e del testimone di giustizia, inquadrato il fenomeno della criminalità organizzata, con particolare riferimento alla n\’drangheta e ha invitato i giovani a difendere il valore della libertà, il bene più grande e irrinunciabile per gli uomini.
Marisa Manzini si è soffermata, oltre che sulla vicenda dei coniugi Masciari, sulla cultura mafiosa e sul delicato ruolo dei magistrati che si occupano di organizzazioni criminali, ruolo e attività che richiedono ampiezza di vedute e approcci interdisciplinari. Anch\’ella ha terminato la propria relazione attraverso un forte appello ai valori di libertà e dignità della persona umana, costituzionalmente tutelati. Il regista e attore Ture Magro ha, poi, recitato e interpretato un brano del libro di pino Masciari \”Organizzare il coraggio. La nostra vita contro la \’ndrangheta\”, ADD editore. A seguire, Pino Masciari ha raccontato la sua difficile esperienza di vita e di svolgimento dell\’attività di impresa in Calabria, a Serra San Bruno, incrociatasi con il ricatto delle organizzazioni criminali. Con toni accesi ha ripercorso le tappe della propria vita e l\’affermazione convinta delle sue idee di opposizione al fenomeno malavitoso, alle estorsioni, alle intimidazioni; ha sottolineato la sua iniziale fiducia nello Stato, lamentando l\’ assenza di esso nella tutela ai cittadini e ha indicato delle tre vie possibili, quali quella di pagare il danaro estorto, quella di fare da prestanome e quella di licenziare gli operai e non lavorare più, la sua scelta, ricaduta sulla chiusura dell\’impresa.
Nella lunga e toccante conversazione con i ragazzi presenti è stato palpabile il dramma umano vissuto dalla famiglia Masciari, il tradimento della terra calabrese a un suo figlio onesto, l\’appello accorato all\’ideale di libertà, il coraggio di opporsi al compromesso e alle connivenze pur pagando il prezzo altissimo dell\’isolamento e dell\’esilio. Dopo il marito, Marisa Masciari ha rivolto il suo incoraggiamento ai giovani con parole che hanno raggiunto le corde più profonde dell\’animo umano:\”Non lasciatevi sopraffare dalla rassegnazione che nulla possa cambiare. Vi esorto a essere tutti testimoni di giustizia\”.
La professoressa Gigliotti, che ha coordinato il lavoro degli studenti nell\’approccio al testo di Pino Masciari, ha ribadito lo schieramento della scuola e della città capoluogo di Regione in favore della legalità e dato la parola a un allievo per la lettura di un\’intensa lettera, frutto delle riflessioni in aula. L\’incontro si è chiuso con la sensazione che occorra una rivoluzione culturale per sconfiggere la criminalità organizzata che veda i giovani impegnati in prima linea e guidati da scuola, famiglia, società civile tutta, perché come affermava Borsellino \”La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell\’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità\”.