E\’ ovvio che dove vi sia denaro e potere le mafie tentano, riuscendoci, ad infiltrarsi. E tutti sappiamo che nel calcio di denaro c\’è né tantissimo ma, non direttamente di squadre di calcio vogliamo parlare ma \”dell\’indotto\”, di ciò che ci \”orbita\” attorno. L\’inchiesta de \”Il Fatto Quotidiano\” cerca di riassumere i recenti fatti accaduti a Torino per la morte del capo ultrà della Juventus. Personaggio \”oscuro\”, \”imprenditore\” come qualcuno lo ha definito ma che ha lasciato con il suo \”suicidio\” molte domande alle quali forse di risposte non ne avremo mai. \’Ndrangheta, calcio, tifoseria, tutti intrecci che non dovrebbero minimamente minare la bellezza e la passione per lo sport ma che inevitabilmente ne inquinano il sistema. Troppo spesso tifoserie \”estreme\”, capi ultrà sono personaggi ben noti alle forze dell\’ordine, molti vengono allontanati dagli stadi ma troppi, sempre di più, sono presenti la domenica negli stadi senza un adeguato controllo sul loro operato e sugli intrecci che vengono intrapresi a volte con le mafie. Tutto questo oscura la bellezza dello sport a discapito non solo di chi lo pratica ma anche di chi, da spettatore ne vuole gustare tutto il bello che lo sport esprime!
CALCIO E MAFIE: IL VOLO DI “CICCIO”
Terzo ed ultimo appuntamento sull’inchiesta dedicata alle Mafie e al loro ruolo nel mondo del calcio. In particolare, la posizione di esponenti della‘Ndrangheta all’interno della Curva Scirea, cuore pulsante del tifo juventino. Dai biglietti dello Stadium alle interferenze interne al tifo fino al misterioso suicidio del capo ultrasRaffaele Bucci, dal quale è partita l’inchiesta.
TERZO ATTO: IL VOLO DI “CICCIO”
Raffaele “Ciccio” Bucci, 41 anni, originario di San Severo, residente a Margarita, e una lunga militanza bianconera. Prima per passione, poi per lavoro. Capo ultras dei “Drughi” ma solo “in pectore”. Prende il posto di Geraldo “Dino” Mocciola, anni 52, leader storico e carismatico della curva bianconera. Di fatto, un re senza corona. L’impero è di Dino Mocciola, impossibilitato a frequentare gli spalti: sconta una condanna di 20 anni per l’omicidio di un carabiniere. Poi il Daspo.Lo “Stadium”, per lui è chiuso.