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A casa Masciari

Queste ultime giornate sono state ricche di impegni ed emozioni e trovo solo pochi minuti per raccontarvi a quello che succede.

Ieri io e Federica abbiamo accompagnato la famiglia Masciari a Serra San Bruno, loro paese di origine. La tensione è stata altissima, abbiamo percorso le tortuose strade calabresi con una attentissima scorta decisamente rinforzata rispetto ai giorni scorsi.

Si sono recati a votare e poi ci hanno portati a vedere la loro vecchia abitazione da dove sono stati "deportati" il 17 ottobre del 1997

Nella casa fantasma abbiamo trovato questo:

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Guardiamo con attenzione la data:

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Sarà banale ma a me ha gelato il sangue nelle vene…

Abbiamo visto lo studio di Marisa…

In questo momento non riesco a tradurre le mie emozioni e tantomeno le loro ma ci tenevo a farvi sapere che stiamo bene e non molliamo.

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Sindacato Imprese Appaltatrici Lavori Pubblici

    Sindacato Imprese

Appaltatrici Lavori Pubblici

 

 Benevento, 2 aprile 2008

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

Lo scorso 7 marzo, Pino Masciari, testimone di Giustizia, è stato ospite della nostra città per partecipare alla “Prima giornata antiracket a sostegno della legalità e della trasparenza”, organizzato dalla Provincia e dal Sialp, con il patrocinio dell’Alto Commissariato Anticorruzione e del Ministero delle Infrastrutture. Intervennero anche l’assessore Palumbo, in rappresentanza del Comune, Mario Pedicini, per il mondo della scuola, Antonio Clemente, Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Gerardo Nocera, Comandante del Nucleo Polizia Tributaria Guardia di Finanza di Benevento.

L’ex imprenditore edile, che già in quella occasione lanciò un chiaro segno di allarme, ha chiesto “ad una qualsiasi nazione d’Europa o extraeuropea” di adottare la moglie ed i suoi due figli “perché si prenda cura di loro con la dovuta sicurezza”.

Masciari, in un comunicato diffuso nei giorni scorsi, ha spiegato di avere preso l’iniziativa “in segno di protesta contro lo Stato italiano, che mi ha abbandonato al mio destino insieme alla mia famiglia, isolandomi e costringendomi all’esilio dalla Calabria, privato, come mia moglie, del mio lavoro e delle mie attività. Per quanto mi riguarda io scelgo di rimanere nel mio Paese, a rischio della vita, per proseguire la strada della denuncia civile e legale dell’impotenza delle istituzioni, che alle parole non fanno seguire i fatti concreti”.

Masciari ha anche deciso di abbandonare la località protetta segreta nella quale è stato costretto a vivere e di recarsi, senza scorta, in Calabria “come forma estrema di protesta in attesa di una risposta delle istituzioni. Sono un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket, che ha denunciato, fatto arrestare e condannare decine di appartenenti al sistema ‘ndranghitista con le sue collusioni all’interno delle istituzioni. Inserito nel programma speciale di protezione a partire dal 17 ottobre del 1997, portato via dalla Calabria e da allora sprofondato in un tunnel senza via d’uscita: in questi undici anni non si contano i comportamenti omissivi tenuti dalle istituzioni preposte alla mia protezione, contrari alla legge e prima ancora alla dignità della persona”.

L’appello di Pino Masciari va raccolto ed anche noi beneventani dobbiamo sostenerlo in questa iniziativa.

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Acmos, Libera e l’Associazione Antimafia Rita Atria, insieme in una tappa a Pisa

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E\’ un boicottaggio?

Omertà e cultura stonano: potrebbe essere una \”distrazione\” anche verso il calabrese Masciari?

EdizioniLeSiciliane-Casablanca disorganizzazione.PDF