4

Una giornata con Pino Masciari

Resoconto della giornata a Soveria Mannelli Ieri pomeriggio, 19 gennaio 2009, Rino ed io ci rechiamo alle 16.00 all’ hotel dove Pino risiede, prima di spostarci nella vicina Soveria Mannelli, per la consegna a...

2

Buon compleanno…

Quale regalo al compimento dei 12 anni di esilio -17 ottobre 1997/2008-  giunge l\’ennesima conferma dell\’ \”inettitudine, trascuratezza e irresponsabilità\” (fonte: relazione della commissione parlamentare antimafia del 19 febbraio 2008) del servizio di protezione...

1

Immagini da Ferrara – 7 giugno 2008 incontro sulla Legalità con Pino Masciari, B. Calasanzio, S. Borsellino, C. Vulpio

\"\" \"\" \"\"

 

 

Ringraziamo gli amici di Ferrara che si sono impegnati così profondamente in questa iniziativa, che sappiamo sarà fruibile a tutti con un video di prossima pubblicazione.

Il ringraziamento va a tutte le persone che hanno preso a cuore la vicenda della famiglia Masciari e compreso le implicazioni intime e di principio che stanno alla base di questa vicenda, creando iniziative nelle proprie città e coinvolgendo la cittadinanza e le autorità locali.

A breve pubblicheremo le immagini di Nettuno, Cagliari, Olbia.

2

Lettera di un Testimone di Giustizia

\"\"Alla cortese attenzione di Pino Masciari:
 

Come d\’accordo ci vedremo domenica, spero che incontrandoci possa nascere una bella amicizia sincera ed affettuosa.

Io caro Pino in te vedo una persona piena di risorse è d\’iniziative, forse io al tuo posto e soprattutto dal 1997,  non avrei sopportato tutti i disagi del programma di protezione.

Ti dico, come già tu sai, le cose adesso non sono poi tanto cambiate, ma forse migliorate, ma sai che siamo persone abbandonate ed isolate da tutti senza amici senza parenti e pieni di tristezza lasciati in una abitazione di fortuna, perchè le abitazione offerte a noi testimoni di giustizia sono lo scarto.

Caro Pino la situazione è tragica perchè per persone come noi che hanno sempre lavorato in proprio, oggi ritrovarsi con un contributo che mi vergogno solo a dirlo è poco più di 1800,00euro non so che senso hanno avuto i sacrifici fatti da me e da mia moglie. Tutte le sere penso che ho perso tutto  cioè la libertà, la casa, la mia concessionaria, il bar di mia moglie, ma soprattutto sono stato costretto a scappare dalla mia terra come un miserabile, alle sei del mattino lasciando tutto il concreto verso l\’incertezza che oggi come oggi vedo nello Stato. 

3

Video dell’incontro di Pino Masciari con gli studenti dell’università della Calabria

\"\"

L\’incontro di Pino con gli studenti Calabresi è stato come sempre commovente ed efficace.

Siamo stati in grado di ttrasmettere l\’incontro in diretta web, e la chat a cui erano collegati gli amici di Pino sparsi per l\’Italia era proiettata in sala rendendo interattiva la conferenza e facendoci sentire tutti vicini a Pino e ai calabresi.

Durante la conferenza è arrivata la notizia del conferimento della Cittadinanza Onoraria da parte del Comune di Torino.

Qui potrete rivedere la registrazione.

Attendiamo il racconto della giornata a Torino da parte dei ragazzi del Presidio

Ma soprattutto siamo in attesa di segnali da parte delle istituzioni…

 

5

Le ragazze del Santorre di Santarosa scrivono a Pino

Ciao Pino,siamo due ragazze del Santorre di Santarosa di Torino,grazie all\’associazione Libera abbiamo potuto conoscere la tua storia.Ci dispiace molto per quello che ti sta succedendo,ti siamo molto vicine e ci auguriamo che questa storia finisca.

Ti stimiamo per il coraggio che hai avuto a denunciare il fatto accaduto.

Ti salutiamo ma ricordordati che ti siamo vicine,e ti auguriamo una vita pù serena e che questo inferno finisca. Stefany;Kiara.

 

Ciao Pino siamo tre ragazze della scuola Santorre di Santarosa classe 1 D di Torino e vogliamo che tu sappia ce ti siamo vicine.Il 4 aprile con le ragazze del progetto scu.ter antimafia abbiamo parlato della tua vita e ella tua situazione e siamo davvero dispiaciute.Vorremmo fare qualcosa di utile per migliorare la tua vita e quella della tua famiglia.Non dimenticare che siamo tutte con te.

Sonia;Silvia;Gessica.

 

Ciao Pino siamo quattro ragazze che frequntano la classe prima superiore dell\’istituto Santorre di Santarosa.(torino).Oggi 4 aprile 2008, dopo diversi incontri che abbiamo affrontato con i ragazzi dell\’associazione Libera,siamo giunti a parlare di te e della tua storia.Siamo coscienti che nella tua vita hai affrontato,con coraggio momenti difficili che poche persone avrebbero avuto il coraggio di affrontare.Per questo noi ti stimiamo e ti stiamo vicine,sperando che tu possa avere una vita normale e che la mafia venga sconfitta; augurandoci che tutte le persone coinvolte abbiano il coraggio di denunciare ciò che hanno ingiustamente subito. Con tutto ciò noi resteremo con la speranza che tutto, un giorno possa finire rendendo giustizia a tutte le persone morte senza colpa. “ringraziame le persone come te!!”

4

Il coraggio di chi si ribella alla ‘ndrangheta

\"\"

Egregio Direttore,

 

non so se pubblicherà questa lettera sul suo giornale ma io ho sentito ugualmente il dovere di scriverla perché la vicenda che mi appresto a denunciare credo non abbia precedenti nella storia di questo Paese.

In Italia, in una località segreta, vive un uomo, un imprenditore, un calabrese come me, che dieci anni fa, quando ancora la Confindustria non invitava i propri aderenti a farlo, denunciò senza esitazione i suoi estorsori. Non credeva di stare per compiere un gesto eroico, credeva di compiere semplicemente il suo dovere di cittadino, quello di denunciare i criminali che lo avevano preso di mira, perché aveva ed ha tuttora (nonostante tutto) fiducia nelle istituzioni.

Da quel giorno, come si può facilmente immaginare, la vita di questo uomo e della sua famiglia è radicalmente cambiata. Il cittadino che ha fatto il suo dovere, infatti, è dovuto fuggire dalla sua terra e si è dovuto rifugiare in una località segreta insieme con la sua famiglia per prevenire eventuali atti di ritorsione.

I criminali che ha denunciato vivono la loro vita tranquillamente, da persone libere, i loro processi vanno puntualmente in prescrizione cosicché possono continuare a perseguire i propri loschi affari indisturbati mentre lui, il cittadino esemplare, che in un paese normale verrebbe indicato a modello nelle scuole, al quale si dovrebbe come minimo attribuire la cittadinanza onoraria, vive nella prigione della sua casa-rifugio, non lavora più e insieme con la moglie e i figli resiste sperando che i nervi reggano ancora a lungo.

Da quel giorno non sono le persone che ha denunciato ad essere state punite, ad essere state rinchiuse in carcere, ma è lui con la sua famiglia. Il messaggio, l’esempio, che questa vicenda consegna all’intera nazione è chiaro: chi denuncia rischia di fare la stessa fine. Un messaggio angosciante, devastante, che cancella in un colpo solo il futuro di un popolo. Un messaggio che testimonia la debolezza di uno Stato che non riesce più a garantire la sicurezza dei propri cittadini onesti.

Non ha alcun senso parlare di sanità, di pensioni, di legalità, di lavoro, di economia, di società, di scuola, di partito democratico, di primarie, di elezioni, di riforme, di nulla. Se questa vicenda e tutte le altre simili (ma credo e mi auguro che sia l’unica) non si trasforma in una vittoria dello Stato, se non diventa un esempio positivo a beneficio di tutti gli italiani, il resto è solo ipocrisia. L’esempio, infatti, vale molto più delle belle parole. La mafia sa usare molto bene l’esempio, lo Stato no.

Uno Stato, che davanti le telecamere accese e attraverso i propri rappresentanti istituzionali afferma che la lotta alla mafia è una priorità e quando si spengono dimentica chi ancora tiene vivo il senso dello Stato, è solo finzione, è ipocrisia, è reality. Si, perché io non avevo mai avvertito così forte il senso della legalità e dello Stato prima di conoscere Pino Masciari. Nessun rappresentante istituzionale era stato in grado prima d’ora di trasmettermelo.

Devo ringraziare questo coraggioso e onesto imprenditore calabrese se credo che lo Stato abbia ancora un senso, se mi fa sognare in un domani migliore. Perché quando guardo lui, quando lo sento parlare, quando mi fa vibrare le corde della legalità, capisco cos’è lo Stato, vedo lo Stato, lo posso toccare, ed è una sensazione bellissima.

Parafrasando una meravigliosa frase che lo scrittore David Grossman ha pronunciato aprendo il Festival della Letteratura di Berlino lo scorso settembre, posso affermare che c’è un posto nella coscienza, nel cuore, in cui l’esempio di certe persone deve passare attraverso le lame affilate del tempo e dell’ingiustizia, come un raggio di luce, per scomporsi in una miriade di suoni e di colori. La storia lunga e dolorosa di Pino e della sua famiglia si è scomposta dentro di me e dentro tutti quelli che ne sono venuti a conoscenza creando in molti un moto di ribellione. Da questa scomposizione è nato un blog www.pinomasciari.it dove tutti quelli che desiderano stringersi intorno a Pino ed alla sua famiglia possono farlo. Ma soprattutto è nata una rete di persone consapevoli, motivate, determinate a far sì che questa persona riprenda a vivere insieme con la sua famiglia una vita normale, che si è data appuntamento a Roma il 19 gennaio per una grande manifestazione per la legalità.

Questa lettera rappresenta il mio regalo di Natale per Pino e la sua famiglia, è un sentimento di gratitudine per avermi donato, attraverso il loro esempio, il vero senso dello Stato.

Scrivo a lei, direttore, perché pubblicando questa lettera possa contribuire a divulgare un esempio positivo in questa direzione, di cui c’è tanto bisogno, soprattutto in un momento come quello attuale in cui, la mancanza di reazione da parte dello Stato (cioè da parte di tutti noi), rischia di far apparire il numero degli esempi negativi di gran lunga superiore.

 

Massimiliano Capalbo – Catanzaro

 

Pubblicata su Repubblica il 29 Dicembre 2007

 

7

Tre Mail per Pino

Tra le tante mail che arrivano quotidianamente a Pino Masciari abbiamo scelto di pubblicare queste tre che riteniamo particolarmente significative.

Provengono da luoghi e contesti diversi, lontani tra loro. Sono la  testimonianza dell\’impegno di Pino Masciari nel portare in giro per l\’Italia l\’alto senso di legalità e dello Stato che hanno contraddistinto la sua vita e le sue scelte drammatiche.

Oggi Pino Masciari continua a rendere un prezioso servizio alla cittadinanza con la sua autentica lezione di legalità, che lascia il segno, che non lascia indifferenti, che fa riflettere.

Gli amici di Pino si impegnano perchè questo sia possibile, per organizzare occasioni di incontro e conoscenza di questo grande uomo che con la sua umanità riesce ad arrivare ai cuori  trattando  argomenti così impegnativi.

Sono lettere come queste che gli danno la forza di non mollare, e danno a noi l\’opportunità di riflettere  e di continuare a credere nella legalità e nello stato malgrado le istituzioni continuino ad essere "un po\’ troppo distratte".

Questa rete che si stà allargando ogni giorno di più,  costituisce la garanzia per Pino e la sua famiglia, di continuare a vivere e a noi di vegliare su di loro oggi, per non commemorarli domani.

E\’ importante che gli amici di Pino Masciari siano sempre di più.

 


\"\"Ciao Pino, ciao Marisa,ciao Ottavia e Francesco.

 

Scusate se mi faccio viva solo dopo una settimana, ma sono stati giorni molto intensi con la scuola e con il lavoro.

Il pensiero per voi è stato però costante e sempre pieno di affetto: con i ragazzi a scuola abbiamo parlato di voi ogni giorno e tante sarebbero state le domande che avrebbero voluto rivolgervi il giorno del nostro incontro, ma sapete com\’è…l\’emozione, la commozione e i forti sentimenti che avete scatenato in tutti loro… vi vogliono bene! lo abbiamo percepito, respirato e sperimentato nelle
loro parole, ma soprattutto nei loro silenzi… Grazie per averci permesso, come scuola e come comunità civile, di trasmettere ai nostri giovani il senso più alto dello Stato, il senso delle leggi e del rispetto, grazie di avere fatto vivere a tutti noi le
vostre vicende come si fa in una vera famiglia.

I ragazzi tutti ci tengono a farvi sapere che vogliono rivedervi presto e che siete entrati nei loro cuori come persone care, anzi carissime!

Per quanto riguarda noi adulti, beh, ci avete dato una spinta propulsiva a continuare a credere, a impegnarci, a darci anima e corpo per quello in cui ci riconosciamo, come cittadini e come persone.
Con tutto l\’amore che ho raccolto per voi in questi giorni, vi abbraccio forte forte!!!

Ci sentiamo nei prossimi giorni per farci gli auguri…
Alessandra – Boves (Cuneo)

 


 \"\"

Ciao Pino,
è tanto tempo che volevo scriverti, ma soltanto ora mi sono fermata per farlo..

Mi sono fermata ad osservare le meraviglie del mondo, i paesaggi, i colori, i profumi..
Tutte quelle cose per la quale vale la pena di svegliarsi tutte le mattine con il sorridso sulle labbra e tanta voglia di vivere..

Ti ho incontrato per la prima volta a Roma, durante la Carovana dedicata a Rita  Atria… da quel giorno, ogni mattina, ho un motivo in più per svegliarmi con il sorriso..
E questo perchè  esistono persone come te, tua moglie, e i tuoi bambini..
Un sorriso perchè tu ci dai speranza e voglia di continuare a lottare contro qualsiasi cosa che ci opprime.. Dalla mafia al compagno di classe, passando per il collega e arrivando al vicino di casa.. La forza di reagire, di non camminare a testa bassa, ma bensì di camminare ammirando il cielo, con i suoi colori e le sue sfumature.
Io cammino a testa alta ogni giorno, e sai perchè?

Perchè faccio parte degli Amici di Pino Masciari..

Di quelle persone che ti stimano, che ti sorreggono e ti adorano.. Ma sono ancora più orgogliosa quando, parlando con gli amici del più e del meno, riesco inevitabilmente ad infilarci un discorsetto sulla tua vita, in modo che anche loro conoscano la tua storia..
So bene che la tua vita è difficilissima, che a volte alcune cose ti sembrano insormontabili, ti sembra di non farcela più e gridi a tutti noi il tuo dolore e la tua stanchezza..

Sei il nostro Mito, il nostro sole verso il quale noi, come piccoli girasoli, ci voltiamo prendendo da te la luce per brillare anche nella tenebre più scure…
La tua dolcezza, l\’intelligenza, la pazienza la tenacia, ma soprattutto quella tua timidezza che cerchi di nascondere tirando fuori il tuo docile carattere…
Pino, questa lettera te la scrivo con il cuore, perchè veramente ti adoro…
E come me molti altri ragazzi..

Non vedo l\’ora di riabbracciarti qui a Roma..

A presto
 
Linda (Roma)


 \"\"

Grazie Pino,

grazie per essere venuto a parlare di te e della tua
famiglia a Nettuno, non immagini quanto bene ci abbia fatto.
Le tue parole si sono infilate come frecce nel cuore di chi le ha ascoltate.
Certo, non nel cuore di tutti.
Lo sconcerto che hai provato durante la mattinata, proviene  dal comportamento apatico e distaccato di tanti nostri ragazzi e purtroppo, non è  solo il loro.
Sai Pino, non siamo in Calabria qui, o in Sicilia o in Campania.
Qui siamo a 60 chilometri da Roma, la capitale dell’Italia, sede del Governo e delle massime istituzioni dello Stato.

Il nostro consiglio comunale è stato sciolto nel 2005 per infiltrazioni mafiose e sono proprio i genitori di questi ragazzi che non se ne rendono conto.
Mi piace pensare che sia così, perché amo profondamente la mia città e i miei concittadini, e per questo  sono anche molto arrabbiata.

A Nettuno Pino, da circa 15 anni circolano sulle nostre strade automobili costosissime… e allora pensi: che bello, vuol dire che la città gode di un benessere economico elevato.
Spuntano sportelli bancari come funghi e le tante gioiellerie della città ti fanno pensare alla patria di chissà quale sceicco arabo.
E negozi nei quali non vedi mai l’ombra di un cliente? E ti chiedi: come fa a rimanere aperto se non ci entra mi nessuno?

Ogni tanto qualcuno chiude, quelli onesti che sottostanno alle leggi del mercato.
Da circa 15 anni Pino, abbiamo un porto turistico che nessuno ha voluto ma che ci è stato imposto dai politicanti di tanti anni fa, con la solita scusa che avrebbe portato lavoro e benessere per tutti. Prova a chiedere oggi, cosa ha portato.
Da noi Pino, le forze dell’ordine a volte sembra che non ci siano.
Ma so per certo che la Finanza lavora giorno e notte.
Forse si pongono le mie stesse domande.

Il benessere sociale diminuisce ogni giorno di più, la criminalità avanza, fabbriche
che chiudono e di posti di lavoro neanche l’ombra…
Cosa si nasconde dietro questa sbandierata opulenza?
Quando io ero piccola, i nettunesi non erano ricchi di denaro, erano ricchi di dignità e d’amore. Dai modi grezzi, non raffinati come altri, ma dal cuore d’oro e la porta di casa sempre aperta per accogliere ed aiutare il vicino, l’amico o il conoscente in difficoltà. I figli erano figli di tutti.

Non rammaricarti Pino, se hai sentito distacco dai nostri giovani. E’ lo
stesso distacco che proviamo molto spesso  noi nettunesi nei confronti
della nostra amata città.

Aiutaci Pino, aiutaci a trasformare il tuo esempio di vita in una bandiera da esporre sulle nostre case.
Anche se non mi vedi,  insieme a te in  un grosso abbraccio sto stringendo
anche tua moglie e i tuoi figli con l’augurio sincero che ritorniate presto nella vostra amata terra.

Ti aspettiamo ancora Pino, abbiamo
bisogno della tua voce.

Laura (Nettuno – Roma)