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Mafia di casa nostra

Caro Pino, ho letto la bellissima lettera di Andrea Varvella.

La mafia è tutta intorno a noi. Al nord, al sud… Fa ormai poca differenza nascere e vivere in Calabria o in Piemonte. Qualche settimana fa ho incontrato un imprenditore del campo dello spettacolo che mi ha spiegato come sia praticamente impossibile per lui operare in Piemonte. Devi essere dentro un certo giro, il che significa accettare di gonfiare sulla carta i tuoi costi in modo che politici e loro ammanicati ci possano mangiare su.

Non accettando questo sistema, l\’imprenditore in questione opera in altre regioni in cui non incontra questo genere di ostacoli. Come dire che certe sacche di onestà esistono, ma non si trovano necessariamente qui a nord.

La mafia è tutta intorno a noi, ma un numero crescente di noi sta facendo pulizia dentro di sé, sta buttando la mafia fuori dalla propria anima. Lo vedo nei nostri gruppi, ma anche in giro.

Io penso che lavorare sull\’anima (o semplicemente sull\’umanità, sui sentimenti) dei singoli sia molto importante. Le persone alle quali tu ti sei rivolto per avere aiuto in questi anni hanno perso la loro umanità. Forse alcune di loro sono oneste, ma non sono capaci di entrare veramente in relazione con te, da essere umano a essere umano. Non sono capaci di mettersi nei tuoi panni. Non soltanto perché non avrebbero mai avuto la forza morale di fare la scelta che hai fatto tu, e di continuare a confermare quella scelta da allora, ogni giorno, ma anche perché ti guardano senza vederti davvero, ti sentono senza ascoltarti davvero… Il che, conoscendoti, sembra impossibile, perché entrare in relazione con te, per la gente comune, è facilissimo, istantaneo.

Il 2008 sarà il tuo anno, faremo di tutto per tirarti fuori da questa situazione, è una promessa.

A volte tu ti arrabbi un po\’ con noi Grilli perché ti sembra che ci perdiamo in battaglie che potrebbero attendere, mentre il tuo caso pende da tanti anni, coinvolge non soltanto te, ma anche Marisa e i bambini, e diventa sempre più urgente risolverlo, perché la vostra resistenza non è illimitata…

Però io sperimento sempre più ogni giorno che tutto ciò che si fa per il bene comune è interconnesso, che qualsiasi cosa si faccia pensando al bene di tutti ha effetti a catena impensati. Perciò tu considera che gli Amici di Beppe Grillo di Torino dedicano a te tutte le loro battaglie, senza eccezione. In futuro, cercherò di persuadere tutti a rendere questa dedica più evidente, perché ogni cosa che facciamo sia anche in tuo nome.

Poiché io ritengo essenziale lavorare sul cuore delle persone, ho provato a lanciare un\’iniziativa che spero attecchisca: un laboratorio di umanità e gentilezza. Un incontro mensile per riscoprire e consolidare dentro di noi virtù che ci renderanno più FORTI anche nell\’incontrare chi non vuole darci ascolto, come i politici che tu ben conosci. Quando incontriamo persone che l\’abitudine a frequentare soltanto certi ambienti ha reso ottuse e insensibili, dobbiamo avere la capacità di penetrare fino al loro cuore, e risvegliarle, che lo vogliano o no. Dobbiamo arrivare a quel cuore che loro non sanno più di avere. Ce la dobbiamo fare!

Perciò ogni mese lavoreremo su una virtù, ispirandoci a un libro che s\’intitola "La forza della gentilezza" (attenzione… la FORZA!!!), scritto da uno psicologo che si chiama Piero Ferrucci.

Cominceremo con la sincerità, perché di sincerità parla il primo capitolo del libro.

Allora ho pensato che se dobbiamo affrontare quest\’argomento, tu puoi aiutarci.

La tua scelta di denunciare e di non sottostare al pizzo è stata mossa dal senso di giustizia, dal rispetto della legge, ma penso anche dall\’amore per la verità. Dall\’incapacità di mentire. Dal fatto di avere una coscienza non incrostata dall\’abitudine al compromesso, che provava disagio di fronte alla falsità…

E\’ così?

Gesù diceva: la verità vi renderà liberi. Io ci credo profondamente.

Sembrerebbe che nel tuo caso, la scelta di verità ti abbia posto in una situazione di prigionia… almeno così sembra in apparenza, nel mondo materiale, perché nello spirito io credo che nessuno possa dirsi più libero di chi fa le scelte che sente sue. Tu hai scelto di essere autenticamente te stesso. E ti prego di non pensare che questa tua scelta abbia incatenato, con te, qualcun altro che non c\’entra. Una scelta diversa sarebbe stata innanzitutto un tradimento nei confronti di Marisa, che ha scelto quel "te stesso autentico" quando ti ha sposato. E ciò che con il vostro esempio state insegnando ai vostri figli è così grande che aggiunge un valore immenso ad ogni giorno delle loro vite. State insegnando loro a non tradire mai se stessi.

Insomma, se hai voglia di discutere qui sul forum con noi che affronteremo il tema della sincerità, oppure di partecipare via skype alle nostre letture e discussioni, te ne saremo molto grati.

L\’obiettivo è, ripeto: diventare più forti per avere un impatto maggiore nel nostro operato. Non stupirti se all\’inizio saremo pochi (magari "poche" 🙂 ), vedrai che il contagio si diffonderà a macchia d\’olio.

Un abbraccio fortissimo a tutti e quattro.

Elena

 

 

 

 

 

 

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Posta per Pino

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Foto:puntasolchiaro

 

 

Pubblichiamo una mail inviata a Pino Masciari:

Ciao Pino,

mi chiamo Andrea ho 36 anni e vivo a Torino.
degli amici mi hanno indicato il tuo forum ….io sono entrato ho letto è adesso maledico di averlo fatto.

Ti spiegherò il perchè se avrai voglia di continuare a leggermi dopo queste poche righe.

Sono molto arrabbiato con te Pino.
Devi sapere che conosco molto bene la Calabria (mia madre era di crotone) e dopo averne scoperto la bellezza dei luoghi ho imparato a conoscerne anche la realtà più profonda… la vita di tutti i giorni…. è ho scoperto un mondo per me inimmaginabile….

sarò breve Pino… per me la Calabria è una causa persa… così come in fondo lo è l\’italia tutta.

Cercare di cambiarla non è pensabile…. non è realistico….. non è ragionevole.
E devi sapere che vado ripetendo queste cose ormai da anni a chiunque mi chieda una opinione al riguardo.

E adesso leggo che tu un giorno hai deciso di smettere di sottoststare alle angherie… alle sopraffazioni …. e di non vivere più come una pecora ma come un uomo.

Un uomo che si sveglia la mattina è può ammirare orgoglioso la sua immagine nello specchio di casa.
Un uomo che ha fatto una cosa apparentemente semplice e banale ma dannatamente ardita per la terra dove è nato.

E mi chiedo… ma chi credi di essere ?
Chi credi di essere tu Pino per scardinare l\’abitudine a piegare la testa.
Chi credi di essere che con un cucchiaio hai preteso di svuotare l\’oceano.
Chi credi di essere che ai messo a rischio tutta la tua esistenza per testimoniare la tua onesta.

E soprattutto chi credi di essere che con il tuo esempio hai voluto smentire tutto il mio chiacchiericcio sui calabresi incapaci di reagire al sopruso.

No. Adesso sono proprio incazzato con te Pino…. io che mi ero rassegnato e che alla rassegnazione avevo già trovato delle plausibili giustificazioni …
E invece tu con la tua scelta hai mandato tutto all\’aria gridando che non è tutto perduto.

Ora mi sento spiazzato e mi tocca tornare a combattere e a sperare perchè altrimenti mi sentirei un vigliacco.

Vedi Pino ….. nel nostro piccolo a Torino abbiamo anche noi la nostra mafia… anzi la nostra mafiat …..
Una piovra che avvolge l\’intera città e la strozza senza puntarti la pistola alla tempia ma usando le armi della manipolazione e della corruzione.
Da anni combattiamo questa piaga e ci illudiamo di di far parte della cosiddetta cittadinanza attiva.
Poi mi capita di imbattermi in storie di uomini come te e rido della mia presunzione….

La tua scelta di uomo libero…. Pino so cosa ti è costata e capisco anche come tu ora possa chiederti…ma ne valeva la pena ?

Be… ti posso dire solo questo ….quelli come te sono il sale della terra.
Uomini come te che non hanno voluto essere ragionevoli e hanno preferito tenere la schiena dritta, nonostante tutto ciò che questo comportava sono merce rara,
Un patrimonio di cui andare orgogliosi.

Adesso hai solo un modo per farmi arrabbiare ancora di più, ed è quello dopo avermi ridato la speranza, di abbatterti, di lasciarti andare allo sconforto.
E questo ti assicuro non te lo saprei perdonare.

Ti abbraccio forte forte… tu sei il padre che io avrei sempre voluto avere.

Andrea Varvello

 


… e la risposta di Pino Masciari


 

Caro Andrea,

la tua e-mail mi ha fatto enormemente piacere.

 

E ti spiego il perchè:

è palese la tua indignazione verso  il sistema mafioso,

soprattutto perchè hai origini calabresi, e dunque sappiamo bene che la bellezza

di quella terra non merita di essere depreziata e depauperata dalla sconvolgente realtà in cui è precipitata e soprattutto perché questa realtà ormai è straripata fino all’inammissibile.

 

L’indignazione appunto, il vero passaggio dall’indifferenza alla presa di coscienza che si deve tramutare in azione concreta in modo tale che ognuno di noi diventi attore della propria vita e del proprio futuro.

 

Io credo di essere semplicemente me stesso e di avere la forza e la coerenza di esserlo in ogni circostanza, io sono come te, come tanti,  solo che ho scelto la libertà e il non accontentarmi di essere circondato e gestito da ciò che è  mediocre  e sporco.

 

La mia soddisfazione invece sta nel vederti “incazzato”  perché ho sconvolto la tua rassegnazione, dentro la quale ti eri nascosto come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia per non vedere.

E se io mi trovo in questa situazione è perché ci sono troppi struzzi a cui conviene non vedere.

 

Tu hai avuto la sensibilità e l’intelligenza di capire che non si può sostenere un atteggiamento omissivo nei confronti del senso civico e dello stile di onestà verso se stessi e verso gli altri, e che dunque bisogna assumersi le proprie responsabilità per contrastare e reagire alla sopraffazione e alla corruzione della cultura mafiosa.

 

Dobbiamo diventare tutti patrimonio di cui andare orgogliosi, per dare un senso alla nostra vita e perché, come dice qualcuno,” il nostro presente non lo abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli”.

 

Non molliamo andiamo avanti , divulghiamo,insieme ce la possiamo fare.

Un grande abbraccio.

Pino Masciari

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Lettera aperta di Pino Masciari

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Foto di giuli@

 

Lettera aperta dell’Imprenditore Pino Masciari

Sono un imprenditore edile calabrese sottoposto a programma speciale di protezione da parte del Ministero dell’Interno dal 18 ottobre 1997, unitamente a mia moglie e i miei due bambini, perché ho denunciato la criminalità organizzata la “ ’ndrangheta ” e le sue collusioni nella sfera Politica-Istituzionale. Da tali denunce sono scaturiti diversi processi e numerose condanne tra le quali anche contro qualche Magistrato . Tale scelta ha sconvolto l’esistenza di un’intera famiglia, perché siamo dovuti fuggire dalla nostra terra per salvarci la vita. Ciò mi ha portato all’esilio, alla perdita delle mie imprese di costruzioni edili e mia moglie ha dovuto rinunciare alla sua professione di medico odontoiatra.

Ebbene, dopo le intimidazioni e le minacce al Presidente dell’ANCE di Catania, Andrea Vecchio, e al Presidente della Camera di Commercio di Caltanisetta, Marco Venturi, l’Associazione degli Industriali Siciliani ha stabilito una norma che sarà inserita anche da Confindustria a livello nazionale : “ gli imprenditori che non si ribellano al racket delle estorsioni pagando il pizzo e in qualunque forma collaboreranno con la mafia saranno espulsi da Confindustria”.

Solidarietà è stata espressa dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal mondo Politico- Istituzionale.

E’ giusto! Via gli imprenditori che pagano il pizzo, via chi paga le tangenti e via anche i politici che prendono le tangenti, via ogni forma di illegalità!

Io da imprenditore mi sono ribellato denunciando all’ Autorità Giudiziaria il sistema che mi rendeva vittima, in un periodo, più di dieci anni fa, quando di ‘ndrangheta non se ne parlava o se ne parlava poco.

Sono stato ossequioso delle leggi dello Stato e mi sono affidato ad Esso e mi chiedo perché in questi lunghi anni non ho avuto sostegno e sono stato dimenticato? Io rientro nella categoria dei testimoni di giustizia, ho visto passare davanti a me diverse legislature e solo da pochi mesi ho riscontrato una certa sensibilità da parte delle Istituzioni.

Per cui chiedo al Presidente della Repubblica, Al Primo Ministro e al suo Governo, alle Associazioni di categoria, alla Società Civile, se è giusto per un imprenditore, che ha inteso fare solo il proprio dovere mettendo a rischio la vita dell’intera famiglia, ritornare ad appropriarsi della sua dignità di Cittadino Italiano e dell’esercizio della sua attività imprenditoriale; se è giusto che il rischio di vita cui è esposto diventi motivo di effettiva protezione da parte dello Stato e non limitazione alla propria libertà.

Io ho fatto la mia parte, lo Stato faccia la sua per dare risposte positive ad un padre di famiglia, imprenditore e cittadino onesto.

Lì 10 settembre 2007

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Acmos, Libera e l’Associazione Antimafia Rita Atria, insieme in una tappa a Pisa

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E\’ un boicottaggio?

Omertà e cultura stonano: potrebbe essere una \”distrazione\” anche verso il calabrese Masciari?

EdizioniLeSiciliane-Casablanca disorganizzazione.PDF

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Appello per salvare la testata CASABLANCA

Appello da Ritaatria


Abbiamo deciso di non rassegnarci al fato e al fatto che molti vorrebbero che Casablanca chiudesse.
A chi dice che se difendiamo Casablanca dobbiamo difendere gli altri diciamo che al momento non esiste un giornale che racconta le storie così come le racconta la redazione di Casablanca che, per chi non lo sapesse, è una parte consistente di quella de I Siciliani di Pippo Fava.
Ci lamentiamo spesso del fatto che non troviamo giornali degni dell\’art. 21.
Se crediamo veramente in ciò che affermiamo, diamo un segno forte e aiutiamo anche con una piccola donazione il mensile Casablanca che rischia di chiudere.
In molti saranno felici se l\’ennesimo tentativo editoriale di quei Siciliani senza padrone e senza \”rispetto\” fallisce… noi lotteremo fino alla fine per far sì che la lotta alle mafie si concretizzi nel risultato più alto.

Sulla pagina trovate come effettuare una donazione via paypal.

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Lettera aperta al sindaco di Pisa

Foto by only alice

 

Dopo la curiosa vicenda della tappa di Pisa della Carovana del Cuore, dove la piazza allestita fino alla mattina viene smontata poco prima dell\’evento, gli organizzatori della Carovana scrivono al sindaco di Pisa.

Egregio Sindaco Fontanelli,

Ci spiace doverLe segnalare che la tappa pisana della Carovana della Memoria ha rischiato di fallire per l’inaudito e sconcertante boicottaggio posto in essere dai Suoi Uffici.

Alle ore 16.00 di sabato scorso 21 Luglio ci veniva ancora confermata la disponibilita’ di piazza della Pera (come indicato nei volantini con il patrocinio ottenuto dal Comune) la quale avrebbe dovuto essere attrezzata – nelle assicurazioni ricevute dall’Ufficio e secondo gli accordi preventivi intercorsi tra i nostri rappresentanti, il segretario ed il portavoce del Comune – con sedie ed impianto fonico per lo svolgimento di interventi preceduti dalla esibizione di un complesso musicale di 16 elementi giunti appositamente da Torino.

Il patrocinio concesso dalla Amministrazione pisana alla iniziativa della Carovana – voluta dalla ACMOS Piemonte, dalla Associazione Rita Atria e dalla Associazione Libera -, la significativa presenza del Presidente dell’ANPI Pisana, e di un testimone di giustizia come Pino Masciari – intervenuto per comunicare alla Cittadinanza la fiducia nei valori di resistenza alla cultura mafiosa nonostante da anni egli sia costretto a vivere sotto scorta e lo Stato non abbia saputo fino ad oggi garantirgli i modi di poter continuare a svolgere la sua attivita’ di imprenditore (rendendosi di fatto funzionale alla sua “eliminazione”, secondo le attese dei poteri mafiosi e corrotti contro cui egli si e’ schierato) -, avevano inoltre fatto sperare almeno in una presenza istituzionale alla serata.

Nulla di tutto questo. Alle ore 17.30 abbiamo dovuto constatare che non esisteva impianto fonico; mancavano le sedie (che pure erano state sulla piazza fino al mattino, come ci confermava un commerciante della piazza), e i referenti comunali risultavano inizialmente irrintracciabili, per poi rimandare a contatti telefonici con persone che risultavano non raggiungibili o indisponibili a qualsiasi intervento. Di rappresentanze comunali neppure l’ombra

Non e’ la prima volta che questo accade, a Pisa, su temi forse troppo scottanti e troppo sdrucciolevoli per un potere politico amministrativo a volte troppo impegnato a non creare disturbo a chi aspira a gestire occultamente le realta’ del territorio piuttosto che difendere ed onorare la natura democratica che pure di se’ vorrebbe accreditare.

Ci risulta che sia gia’ accaduto nel 2005 quando con lo stesso metodo venne fatto fallire un convegno sulla morte impunita del paracadutista Emanuele Scieri. Disturbare ancora una volta la Folgore era forse troppo per la Sua Amministrazione che pure tante dichiarazioni di impegno per una piena Verita’ ed una rapida ed equanime Giustizia aveva pronunciato su quella turpe vicenda?

Si e’ tentato di far fallire oggi una libera manifestazione di civilta’ democratica e di cultura antifascista e dunque (come ha sottolineato nel suo intervento il Presidente dell’ANPI) una cultura antagonista di ogni Mafia, di ogni discriminazione e di ogni ossequio ai poteri che non siano quelli dell’alveo della legalita’ democratica.

Fortunatamente la reazione determinata degli organizzatori della Carovana, la disponibilita’ dei gestori di un bar della piazza a mettere a disposizione la propria energia elettrica, e la nostra comune volonta’ di Resistere comunque ad ogni tipo comportamento discriminatorio tipico di una “cultura di mafiosita’”, come diceva il Giudice Borsellino, anche quando sia posto in essere da uomini delle Istituzioni, ha consentito di svolgere comunque la manifestazione prevista, sebbene una profonda amarezza abbia percorso gli interventi ed abbia segnato gli sconcertati cittadini intervenuti. Ci siamo un po’ sentiti come i sindacalisti siciliani dei primi del 900 costretti a tenere comizi solitari in piazze semideserte e da palchi costituiti da una sola sedia.

Vorremmo sperare in un Suo pubblico e formale gesto di scuse alla Cittadinanza Pisana, per una umiliazione ingiustificata ed ingiustificabile, che cade proprio nei giorni della commemorazione dei Giudici Falcone e Borsellino e degli uomini delle scorte.

Scuse che riteniamo doverose verso i Suoi Cittadini e verso i Promotori della Carovana, piuttosto che verso di noi organizzatori e promotori locali della tappa pisana della Carovana, abituati purtroppo a conoscere il disprezzo, l’umiliazione e la emarginazione di poteri che sembrano non conoscere piu’ “il dolce sapore dell’onesta’ a confronto del puzzo della corruzione, della contiguità’ e della collusione, quindi della complicita’, con i poteri criminali mafiosi”, secondo le parole che il Giudice Borsellino pronuncio’ nel fare memoria dell’amico fraterno Giovanni Falcone del quale avrebbe condiviso, dopo poco, la terribile esecuzione di una feroce condanna a morte.

Accetti i nostri saluti di rispetto istituzionale, mentre restiamo in fiduciosa attesa di un gesto di dissociazione dai comportamenti dei Suoi Uffici.

Le Associazioni Organizzatrici
della tappa pisana
della Carovana della Memoria
dedicata a Rita Atria

qui il documento ufficiale, grazie come sempre a ritaatria.it

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Carissimi amici del Meetup-Beppe Grillo di Torino.

 

Carissimi amici del Meetup-Beppe Grillo di Torino.

Sento il dovere di comunicarvi la mia sentita gratitudine per l\’enorme aiuto e sostegno che mi date.

Non potete immaginare per una persona come me che per anni è stata soffocata dalla condizione forzata della solitudine e dalla estraneità a ciò che gli apparteneva, quanto sia importante percepire la forza dell\’amicizia, la condivisione e la comprensione di una situazione ( ahimè!) anomala e rara, situazione che io stesso faccio fatica a capire e a sostenere. Il sentirmi accolto nei miei intendimenti, mi ha dato l\’entusiasmo e l\’energia di continuare un percorso faticoso e arduo, un percorso che fino a poco tempo fa ho condotto nei peggiori dei modi, da solo! (difficoltà questa che non mi ha sicuramente piegato alla rassegnazione)

Non vi nascondo che ho sempre sperato di incontrare sulla mia strada persone come voi, impegnate e attive, per cercare di fare luce sui numerosi coni d\’ombra che ci circondano.

Io lo sapevo che c\’eravate!

Persone che sentono anche loro disgusto e ribellione verso l\’enormità e l\’attualità di un sistema di malvivenza che fagocita ogni realtà, ogni sfera individuale e collettiva e dunque non risparmia nessuno. La percezione di disgusto e di ribellione sono le stesse che ho provato tanti anni fa, quando mi sono ribellato al sistema che mi rendeva vittima indifesa. Vi prego continuiamo a sentire sempre più indignazione, affinché altri con l\’esempio passino dalla rassegnazione all\’azione di prendere coscienza che non tutto è perduto.

Vi chiedo accoratamente di starmi vicino (di sopportarmi) perché sono consapevole ora più che mai che il percorso intrapreso si prospetta per me e la mia famiglia ancora più pericoloso.

Nell\’attesa di rivedervi presto, abbraccio affettuosamente te Andrea Sacco, Tina, Laura, Roberto, Filippo, Daniele, Federica, Ziffo, Anna , Paola, Melina, Sara, Rosario, Elena, Paola, Clara, Andrea Sun e tutti gli altri.

Da Pino, Marisa, Francesco e Ottavia Masciari

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La risposta di Pino agli amici di Beppe Grillo di Catanzaro

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Carissimi amici del meetup di Catanzaro,

non potete immaginare la gioia che ho provato nel leggere la vostra lettera: un raggio di sole proveniente dalla Calabria ha rafforzato in me l’orgoglio di essere calabrese.
E’ vero, mi avevate dimenticato, la mia terra mi ha ignorato, e questa è stata tra le sofferenze una delle peggiori. Le circostanze mi hanno portato a dover abbandonare la mia terra, quasi in una forma vile, fuggire … ma io non volevo fuggire, io con voi volevo trovare la forza di andare avanti, insieme! Non mi è stato concesso! E anche se la mia storia rappresenta un aspetto triste della Calabria, vi assicuro che non ho mai smesso di confidare e di sperare che i miei conterranei un giorno avrebbero risvegliato i sentimenti migliori, o meglio “l’impegno e l’entusiasmo di chi, stanco di subire ed arrendersi allo status quo, inizia a reagire“.
Io so che la Calabria è fatta di tanta gente onesta che spera in un immediato futuro di libertà, di riscatto dall’oppressione mafiosa. Dico questo perché vi conosco, le mie origini sono le vostre origini, fate parte di me, come io di voi, nel modo di pensare, di esprimersi, di agire.
Mi scrivete che “la tua Catanzaro sta rispondendo con entusiasmo al tuo messaggio, che finalmente qualcosa si muove”. La gioia di cui ho scritto prima è scaturita proprio da queste parole, vale a dire che il mio sacrificio almeno è valso a qualcosa, perché se le cose devono cambiare è necessario che lo spirito di azione e d’impegno nasca proprio dalla nostra terra, non delegando ad altri ciò che ognuno di noi deve fare. Se si prende coscienza che stando così le cose non ci potrà essere sviluppo e opportunità per il futuro, con questo spirito di convinzione l’impegno trova concretezza e trova il supporto di gruppi e associazioni che vogliono fare rete per lavorare insieme.
Vi dico questo perché io ho ricevuto in questi anni il supporto prezioso e gratuito di Associazioni, Gruppi che hanno già individuato le modalità per contrastare le numerose forme di illegalità e inciviltà diffuse nel nostro paese.
Sono felice di comunicare con voi, di condividere percorsi e individuare iniziative, di camminare insieme , augurandomi che un giorno possa raggiungervi ed incontrarvi nella nostra Calabria.

Un grazie di cuore e un abbraccio a tutti voi da Pino Masciari

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Lettera dagli Amici di Beppe Grillo di Catanzaro

Carissimo Pino,

ti scriviamo a distanza di un mese dalla bella serata del 5 giugno scorso, una delle rare occasioni in cui hai potuto parlare da cittadino libero, quale sei, della tua assurda vicenda.
Quella sera, nel corso dello spettacolo di Grillo, la tua telefonata ci ha messo di fronte alla tua triste realtà (una delle tante tristi realtà che circondano il vissuto quotidiano di ciascuno di noi) che avevamo dimenticato.
Insieme con esse avevamo dimenticato te, il tuo coraggio, il tuo esempio.
Quella telefonata, che ciascun calabrese onesto avrebbe dovuto fare a te, per esprimerti la propria solidarietà ed il proprio incoraggiamento, l\’hai fatta tu a noi, per dirci che nonostante tutto non ci hai dimenticato, che nonostante tutto continui ad amare la tua terra ed i tuoi concittadini. Una grande lezione di umiltà, di sapienza, di umanità, di maturità.
Con quella telefonata hai richiamato ciascuno di noi alle proprie responsabilità.
Ti scriviamo a distanza di un mese perchè non volevamo farlo sull\’onda dell\’emozione e della spettacolarizzazione, strumentalizzando la tua vicenda, ma con la giusta serenità e pacatezza che la situazione richiede.
Ti scriviamo a distanza di un mese perchè non volevamo scrivere frasi banali, di circostanza, non volevamo sommergerti di belle e vuote parole (come ne avrai sentite tante fino ad oggi) ma abbiamo preferito lasciare maturare in noi i sentimenti migliori, quelli veri, che provengono dal cuore.
Ti scriviamo a distanza di un mese perchè volevamo attendere le reazioni dei giovani presenti allo spettacolo ma soprattutto, invece delle belle parole, preferivamo riportarti l\’impegno e l\’entusiasmo di chi, stanco di subire ed arrendersi allo status quo, inizia a reagire.
Dal 5 giugno ad oggi circa 40 ragazzi e ragazze si sono iscritti al nostro sito, abbiamo raggiunto quota 187 iscritti, siamo il primo Meetup in Calabria ed anche quello più attivo e \”tosto\”.
Volevamo comunicarti che la tua Catanzaro sta rispondendo con entusiasmo al tuo messaggio, che finalmente qualcosa si muove.
E\’ una bella gioventù quella che guardiamo negli occhi durante i nostri incontri che fa ben sperare per il futuro prossimo.
Ci stiamo opponendo all\’attivazione di una centrale turbogas a Simeri Crichi che rischia di danneggiare seriamente quel territorio che tanto ami e la salute dei suoi cittadini; stiamo lavorando alla realizzazione di un sito che promuova i comuni più virtuosi nella nostra provincia in termini di ambiente, energia, nuove tecnologie, risorse idriche e assitenza sociale. Stiamo svolgendo un ruolo di sentinelle sul territorio per salvaguardarlo dai disastri ambientali.
Infine, stiamo valutando l\’opportunità di organizzare un grande raduno, nella nostra bellissima Sila, con i giovani universitari e delle scuole medie superiori per comunicare loro che insieme possiamo fare molto per cambiare questo territorio.
Tutto ciò può sembrare, e forse lo è, una goccia nel mare ma prima questa goccia non c\’era, adesso c\’è e noi la reputiamo un grosso passo avanti.
I giovani stanno prendendo coscienza della necessità di fare rete, di unirsi, perchè solo così è possibile resistere agli attacchi di chi vuole impedire la crescita sociale e civile dei calabresi. Oggi abbiamo una grande tecnologia, Internet, che ci permette (a noi ed a te) di farlo. Abbiamo strumenti fino a pochi anni fa impensabili e potenzialità enormi, si tratta solo di crederci. I giovani, inoltre, stanno prendendo coscienza di ciò che il loro territorio rappresenta: l\’unica e principale risorsa che ci rimane e che va difesa strenuamente.
Ci piace l\’idea di ospitare le tue riflessioni sul nostro sito, quando riterrai opportuno farlo. E\’ un modo per comunicare con la tua Catanzaro e per uscire dall\’isolamento in cui qualcuno vorrebbe tenerti.
Ci piace l\’idea di poterti inviare periodicamente un resoconto delle nostre battaglie, dei nostri successi, dei nostri passi avanti. Ci piace pensare che il Meetup possa assumere come impegno morale quello di non deludere le tue aspettative, le tue speranze che poi sono quelle di ciascuno di noi.
Ci piace pensare di poterti telefonare un giorno per dirti che ti stiamo aspettando.

Massimiliano Capalbo
Organizer Meetup
\”Amici di Beppe Grillo\” di Catanzaro