Ho notato che in generale quando sui social si scrive denunciando l’attività criminale della ‘ndrangheta il consenso è di gran lunga inferiore rispetto a quello che ricevono le commemorazioni di chi la criminalità l’ha combattuta, rimettendoci la vita. Non dobbiamo dimenticare i morti, ma si rende loro omaggio in modo incisivo non attraverso le liturgie celebrative, ma con la testimonianza che ogni giorno possiamo offrire a difesa della legalità! Mostrare vicinanza e gratitudine a chi la criminalità l’ha osteggiata con l’esempio della propria vita non basta: è fortemente necessario il risveglio della coscienza civile di tutti, è la scelta di opporsi alla mentalità mafiosa… ognuno nel proprio piccolo.
Sia chiaro a tutti: personalmente non vado in cerca di applausi, non mi servono! Le mie pagine sono un grido contro le ingiustizie e le incoerenze del nostro sistema, che spesso collude con quello mafioso. Pubblico ciò che è il mio pensiero per condividere le mie scelte, che sono e rimangono quelle della denuncia dell’illegalità, sempre, senza se e senza ma! Però non posso non ribadire che essere “amico di Pino Masciari” vuol dire non solo esprimergli solidarietà, ma condividere concretamente, nelle azioni quotidiane, la lotta alla ‘ndrangheta e alle sue infiltrazioni, all’illegalità che dilaga ovunque. Se vogliamo davvero arginare il fenomeno mafioso dobbiamo prendere consapevolezza che se ci opponiamo tutti, con coerenza, avremo davvero “organizzato il coraggio”! L’opposizione di tutti i cittadini che si riconoscono nel valore della legalità può essere più forte del potere criminale!