Fonte: La Repubblica – A causa della crisi economica dall\’inizio del 2012 in Italia ci sono stati 23 suicidi di imprenditori. Lo fa sapere la Cgia di Mestre spiegando che 9 di questi sono stati solo in Veneto.
\”Il meccanismo si sta spezzando – dice Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia – questi suicidi sono un vero grido di allarme lanciato da chi non ce la fa più. Le tasse, la burocrazia, la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti hanno creato un clima ostile che penalizza chi fa impresa. Per molti, il suicidio è visto come un gesto di ribellione contro un sistema sordo e insensibile che non riesce a cogliere la gravità della situazione\”.
Un\’impresa su due chiude i battenti entro i primi 5 anni di vita e questo il dato, per la Cgia di Mestre, segnala la grave difficoltà che stanno vivendo specialmente i neo imprenditori. \”Soprattutto la mancanza di liquidità – dice Bortolussi – è uno tra i principali ostacoli che costringono molti a gettare la spugna anzitempo\”. \”E\’ vero – aggiunge il segretario Cgia – che molte persone, soprattutto giovani, tentano la via dell\’autoimpresa senza avere il know how necessario, tuttavia è un segnale preoccupante anche alla luce delle tragedie che si stanno consumando in questi ultimi mesi\”.
La nota della Cgia si chiude sottolineando l\’importanza delle piccole micro imprese in chiave occupazionale. Se, come sottolinea l\’Unione Europea, il 58% dei nuovi posti di lavoro è creato dalle imprese con meno di 10 addetti, e se come risulta dai dati Istat, il 60% dei giovani italiani neoassunti nel 2011 è stato \”assorbito\” dalle micro imprese con meno di 15 addetti, è chiaro che il governo non può non intervenire abbassando il carico fiscale sulle imprese e in generale sul mondo del lavoro, altrimenti sarà difficile far ripartire l\’economia di questo Paese.
Anche la Uil lancia l\’allarme elaborando i dati Inps.: a marzo le imprese italiane hanno chiesto all\’Inps quasi 100 milioni di ore di cassa integrazione per un totale di lavoratori protetti dall\’ammortizzatore pari a 597.000 unità. Con questo trend – afferma il sindacato – nel 2012 almeno 1,5 milioni di lavoratori beneficeranno del sussidio.
Se nel 2012 l\’andamento della cassa integrazione dovesse confermarsi a questi livelli – sottolinea la Uil – \”saranno oltre 1,5 milioni i lavoratori che vivranno l\’esperienza di essere sospesi dalla produzione\”.
\”In questo quadro che non è esagerato definire drammatico – afferma la Uil – si inserisce la discussione parlamentare sulla Riforma del mercato del lavoro che pone da subito il tema emergenza con la conferma delle risorse necessarie a garantire lo strumento della Cassa in deroga sulla quale, in prospettiva, si dovrà intervenire anche con la partecipazione delle imprese al finanziamento\”.
A Roma per mercoledì 18 aprile intanto è stata organizzata una fiaccolata \”silenziosa\” 2 tra imprenditori e lavoratori per dire \”mai più suicidi\”. Associazioni datoriali e sindacati hanno illustrato l\’iniziativa congiunta di sensibilizzazione che si terrà al Pantheon e che inizierà alle 20. Dopo l\’allarme lanciato all\’inizio dell\’anno dal presidente di Federlazio Maurizio Flammini, ora hanno aderito molte organizzazioni romane e laziali, da Casartigiani a Coldiretti, da Confagricoltura a Confartigianato e poi Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Unindustria fino a Cgil, Cisl, Uil e Ugl.