Riportiamo un articolo del quotidiano Nuova Cosenza sull\’espulsione di 92 imprenditori calabresi da Confindustria Calabria; il presidente Umberto De Rose dichiara \”Le regole del codice etico nazionale devono essere rispettate e chi non lo fa va espulso\”.
Soddisfazione del presidente nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia.
Confindustria Calabria fa pulizia, espulsi 92 imprenditori. De Rose “Codice etico va rispettato”
04 set 08 Novantadue imprenditori calabresi sono stati espulsi da Confidustria per il mancato rispetto delle regole del Codice etico nazionale. L\’espulsione è stata decisa in quanto gli imprenditori oggetto del provvedimento si sono resi responsabili di irregolarità di vario tipo, dalla contiguità con ambienti illegali al mancato rispetto delle regole della concorrenza. \”Ci siamo attenuti strettamente – dice il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose – al Codice etico nazionale. In particolare, gli imprenditori che hanno incarichi direttivi in Confidustria e non hanno il certificato antimafia, o perché all\’epoca della loro iscrizione non dovevano sottostare a quest\’obbligo o perché non gli è stato rilasciato, devono essere espulsi dall\’associazione. Tra gli imprenditori espulsi ce ne sono alcuni che hanno pagato il pizzo, ma l\’espulsione non è stata decisa per questo motivo\”. Circa il 70 per cento delle espulsioni riguarda imprenditori di Reggio Calabria e della provincia, \”dove la situazione – afferma De Rose – è più grave\”
De Rose “Codice etico va rispettato”. \”Le regole del codice etico nazionale devono essere rispettate e chi non lo fa va espulso\”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose, in relazione all\’espulsione dall\’associazione di 92 imprenditori. \”Non vogliamo enfatizzare il problema – ha aggiunto De Rose – ma abbiamo individuato un serie di situazioni che non ci convincevano, in particolare a Reggio. Abbiamo fatto, così, una serie di accertamenti che hanno confermato i dubbi che avevamo in merito al rispetto del Codice etico\”. \”C\’é stato chi – ha detto ancora De Rose – si è tirato fuori volontariamente. Per gli altri, invece, l\’associazione ha deciso di intervenire direttamente disponendo l\’espulsione. Si tratta di imprenditori responsabili, in alcuni casi, di contiguità con ambienti illegali e di comportamenti anomali sul piano della correttezza e moralità. Alcuni degli imprenditori espulsi hanno pagato il pizzo, ma non è stato questo il motivo che ha determinato il provvedimento\”. Secondo De Rose, \”le situazioni più gravi riguardano la contiguità di alcuni degli imprenditori espulsi con ambienti della criminalità, ma ci sono casi anche casi di corruzione e di concorrenza sleale e di non rispetto delle regole deontologiche. C\’é stato chi, per esempio, ha pagato tangenti per ottenere agevolazioni nell\’affidamento di lavori e questo, sicuramente, è motivo di espulsione. Le 92 espulsioni sono state decise negli ultimi quattro-cinque mesi. In passato ne avevo fatto cenno – ha detto De Rose – ma avevo parlato, avendo a disposizione i dati dell\’epoca, di 60 aziende\”. \”Da qui a poco – ha detto ancora De Rose – saranno disposte altre espulsioni che riguarderanno, in particolare, chi non ha il certificato antimafia e ricopre incarichi direttivi in Confindustria. I nuovi associati sono obbligati, inoltre, a presentare il certificato, altrimenti saranno espulsi. E\’ in atto, inoltre, una verifica su chi non era obbligato, all\’epoca dell\’iscrizione, a presentare il certificato antimafia per accertare il possesso dei requisiti\”. Confindustria Calabria, in sostanza, sta attuando una verifica generale su tutti gli iscritti in relazione al rispetto delle regole del Codice etico \”al quale – ha detto De Rose – abbiamo aderito pienamente\”. Secondo De Rose, infine, nell\’ambito della situazione della Calabria \”c\’é il caso di Reggio, che è particolare. Circa il 70 per cento delle espulsioni, infatti, riguarda imprenditori reggini. In passato, tra l\’altro, gli organismi reggini di Confindustria erano stati commissariati per alcune irregolarità di tipo amministrativo. C\’é stato un repulisti generale ed adesso la situazione si è normalizzata\”
Soddisfazione del presidente nazionale. \”Bene, il sistema confederale è al vostro fianco\”: così si è espressa il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in una telefonata di congratulazioni al presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello e al presidente di Confindustria Calabria Umberto De Rose. Una nota della stessa Confindustria spiega che \”Marcegaglia ha voluto testimoniare così la vicinanza del sistema dell\’industria alla battaglia per la legalità che le due associazioni, supportate da Confindustria nazionale, stanno portando avanti da tempo, e che negli ultimi giorni è sfociata nei provvedimenti di espulsione e sospensione di decine di associati non in linea con i requisiti del codice etico\”. La presidente di Confindustria \”ha confermato il supporto e il forte impegno dell\’organizzazione imprenditoriale a favore della legalità, ribadendo come l\’intero sistema sia consapevole che il contrasto alla criminalità organizzata è una battaglia per la modernizzazione civile ed economica di un\’area fondamentale per lo sviluppo del Paese. La Sicilia e la Calabria, insieme alla Campania, stanno dimostrando concretamente come il sistema associativo sia accanto e sappia tutelare gli imprenditori che denunciano l\’illegalità. Lo Bello e De Rose hanno a loro volta dimostrato con coraggio di saper allontanare gli associati non in regola con il codice etico\”. L\’impegno di Confindustria per la legalità e il sostegno alle associazioni sul territorio – conclude la nota – sarà testimoniato con la partecipazione diretta dei vertici di Confindustria in alcune iniziative già programmate da tempo, tra le quali il 26 settembre a Caserta, insieme con i tre leader nazionali del sindacato, e quelle a seguire in Calabria e Sicilia.
E sempre in questi giorni Il Sole 24 Ore scrive di altre espulsioni da Confindustria in Sicilia, qui l\’articolo online.
splndida notizia! speriamo sia l’inizio di un cambiamento!!!
Sono contento che finalmente la Calabria dia qualche segnale di ribellione e di rinnovamento, ma la strada è ancora lunga e ciascuno di noi deve essere una mina pronta a terremotare la superficie sulla quale sputano gli infami con la loro corruzione e mafiosità.
indiano
è veramente importante che l’organizzazione che rappresenta una parte importante del tessuto produttivo Italiano, si impegni a combattere questa piaga che mette in ginocchio il nostro paese. Spero che usino veramente il pugno duro nei confronti di chi si piega alle politiche della corruzione e della condivisione, solo così potrà essere premiato il sacrificio di chi ha voluto ribellarsi, ma che fino ad ora ha lottato in solitudine, come la famiglia Masciari dei veri super eroi moderni.
Siete sempre nel mio cuore, è stato un onore conoscervi, siete delle persone eccezionali e una famiglia dolcissima, spero che vi venga fatta giustizia al più presto.
Carla
Ogni tanto una bella notizia 😉
Questo video però dimostra che anche a Confindustria le cose funzionino “all’italiana”… http://it.youtube.com/watch?v=kARFbvm-IcU
Abbraccioni e bacissimi a tutti 🙂
Francesca Tavone Masciari
…
a volte mi sorprendo di non vedere risposta da parte nostra come gruppo al caso di Pino.
Solo ad averlo incontrato a novembre socrso a Bologna, averci scambiato poche parole e subito aver compreso, apprezzato, stimato e compiaciuto Pino per ciò che ha vissuto, per ciò che ha fatto.
Un uomo con la schiena dritta, che perde il contatto con tutta la sua famiglia, la sua terra, per 12 anni come un carcerato, perchè ha denunciato un sistema.
Non perchè lo hanno incastrato nel sistema e quindi costretto a denunciare qualcun’altro.
Lui ha volontariamente denunciato il sistema di racket e corruzione politico-mafioso sul territorio calabrese.
Non è uno di quei pentiti o uno di quei testimoni che alle strette perchè sente i magistrati che lo stanno per incastrare che denuncia qualcuno o qualcosa.
Pino ha spiegato tutto il sistema ai magistrati, ha fatto nomi, indicato politici, magistrati, giudici, onorevoli, e mafiosi con tutte le loro responsabilità, credendo fortemente nello STATO.
Siamo noi lo STATO quindi non comprendo come NOI non aiutiamo Pino.
Forse sarebbe opportuno organizzare un incontro/cena con lui così che tutti voi possiate da vicino capire la grandezza della persona e la grandezza del sacrificio che il suo gesto ha comportato.
Che dite?
Andrea Tj Masciari
http://beppegrillo.meetup.com/12/messages/boards/thread/3828654/270/#21028399
Francese nuovamente nel vostro paese, devo fermarmi oggi su vostgro blog, per dirvi che il vostro corragio, vostgra capacita di indignarvi, mi ha sonvolto, mai piu ora vedro certe cose come prima. E si puo solo invidaire gente come voi. pardon per il mio brutto italiano, sono davero felice di averci incontrato.
Gli interventi di Angela Napoli sono sempre molto puntuali, è proprio vero che la mafia e l’antimafia non hanno colore politico