Confindustria denuncia ciò che è sotto gli occhi di tutti. Siamo strangolati dalle tasse. Il ceto medio è stato polverizzato e le masse popolari costrette a vivere in condizioni inaccettabili. Le tasse stanno mangiando tutti i nostri sacrifici. La politica è paralizzata, ingessata, incapace di fare quelle grandi riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno: lavoro, sanità, pensioni.
Dobbiamo scegliere: non abbiamo più tempo. Non possiamo tollerare più sia lo scandalo dell\’evasione fiscale sia l\’enorme ricchezza accumulata dal potere mafioso.
E\’ arrivato il momento di colpire le rendite parassitarie e i grandi patrimoni. Il popolo non può più pagare per le incapacità manifeste della politica.
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Fonte: Il Fatto Quotidiano – Confindustria, Squinzi: “Moriamo di fisco, abbassate le tasse” . Il presidente degli industriali si dice \”pronto a rinunciare agli incentivi\” che secondo il rapporto Giavazzi ammontano a \”soli 3 miliardi di euro\”. Critica inoltre l\’Irap: \”Imposta maledetta che colpisce chi mette più cervello nel suo lavoro\”, facendo riferimento all\’imposizione su ricerca e innovazione
‘Dateci minor carico fiscale, stiamo morendo di fisco. Siamo disponibili a rinunciare a tutti gli incentivi in cambio di una riduzione della pressione fiscale a carico di imprese e famiglie”. E’ la richiesta del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che agli Stati generali della Nord al Lingotto di Torino concorda con la proposta della Lega di eliminare i sussidi alle imprese decotte. ’Secondo il rapporto Giavazzi su 30 miliardi di incentivi, alle imprese private ne arrivano solo tre. Sono il primo a dire toglietele in cambio di una sensibile riduzione del carico fiscale”, ha aggiunto.
Squinzi ha ricordato il recente rapporto di Confindustria, secondo il quale “l’incidenza della pressione fiscale sulle imprese è del 57% mentre in Germania è venti punti a meno”. Il leader degli industriali critica in modo particolare l’Irap, “imposta maledetta che colpisce chi mette più cervello nel suo lavoro” facendo riferimento all’imposizione su ricerca e innovazione. Giorgio Squinzi ha detto di condividere la “maggioranza” delle dodici proposte contenute nel manifesto lanciato stamane da Roberto Maroni. Il presidente di Confindustria ha riferito di concordare in modo particolare sui punti in cui si chiede un alleggerimento della burocrazia, investimenti sulle infrastrutture e sul futuro dei giovani, sulla rinuncia degli incentivi alle imprese e sulla riduzione dei costi della politica