Associazione a delinquere e corruzione. Sono queste le accuse che gravano su un imprenditore edile e un giudice onorario della IV sessione bis civile del tribunale di Roma, arrestati su disposizione dell\’autorità giudiziaria di Perugia.
Il libero professionista è Gianpaolo Mascia e il giudice è Giovanni Dionesalvi. Alcuni provvedimenti cautelari sono stati anche emessi nei confronti dei due figli di Mascia, Vittorio e Gianmarco, entrambe avvocati di professione, e della moglie, Piera Balconi. L\’accusa, contestata a vario titolo, è proprio quella dell\’\”associazione per delinquere finalizzata alla corruzione\”.
L\’inchiesta sarebbe inoltre nata da una denuncia che è scaturita dall\’Avvocatura generale dello Stato su un contenzioso riguardante appalti tra il Ministero della Difesa e la ditta dell\’imprenditore arrestato. Mascia avrebbe dunque offerto o promesso utilità al giudice in relazione ad alcune esecuzioni immobiliari e decreti ingiuntivi.
Il procedimento penale, nato da una segnalazione dell\’avvocatura dello Stato e finito sul tavolo del procuratore di Roma, Giovanni Ferrara, giàqualche mese fa, è stato trasmesso per competenza al capoluogo umbro. L\’indagine dei giudici di Perugia si basa su un carteggio che la Procura di Roma aveva inviato a Perugia, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte dell\’Avvocatura dello Stato.
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