Continua implacabile l’azione della Magistratura. Lavori sulla A3, omicidi di mafia, ma anche estorsioni e violenze nei confronti di chiunque si rapportasse con le cosche. “Cosa mia” questo il nome dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che si è conclusa con 5 ergastoli (tra cui una donna), 36 condanne (tra cui diverse donne) e 4 assoluzioni contro gli esponenti della potente cosca Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi, e i Bruzzise-Parrello del \”locale\” di Barritteri e Seminara. In tutto oltre 400 anni di carcere. Secondo le indagini della Dda, le famiglie della Piana intascavano la tangente del 3% sul capitolato d\’appalto dei lavori della Salerno Reggio Calabria: la cosiddetta tassa di \”sicurezza sui cantieri\”. Somme non indifferenti che il Contraente Generale (il Consorzio Scilla, formato da Impregilo S.p.a. e Condotte S.p.a.) avrebbe versato ai rappresentanti della \’ndrangheta, i quali a loro volta provvedevano a ripartire le quote ai vari rappresentanti delle \’ndrine legittimate alla spartizione. Un controllo capillare della \’ndrangheta con una chiara divisione della A3 in zone di competenza, con riferimento ai territori \”amministrati\” dalle varie cosche. Ecco perché i lavori sulla Salerno Reggio Calabria durano da sempre. Lavori infiniti che portano soldi a tempo indeterminato…infinito arricchendo la pancia grassa della ‘ndrangheta mentre la Calabria muore. E’ per questo che il lavoro della magistratura accende la speranza che si possa cambiare, che ci si possa liberare da questo male che appare incurabile. Ma come diceva un grande magistrato, padre del Pool Antimafia, Rocco Chinnici “ […] sono i giovani che dovranno prendere domani in pugno le sorti della società, ed è quindi giusto che abbiano le idee chiare. Quando io parlo ai giovani della necessità di lottare la droga, praticamente indico uno dei mezzi più potenti per combattere la mafia. In questo tempo storico infatti il mercato della droga costituisce senza dubbio lo strumento di potere e guadagno più importante. Nella sola Palermo c\’è un fatturato di droga di almeno quattrocento milioni al giorno, a Roma e Milano addirittura di tre o quattro miliardi. Siamo in presenza di una immane ricchezza criminale che è rivolta soprattutto contro i giovani, contro la vita, la coscienza, la salute dei giovani.
Il rifiuto della droga costituisce l\’arma più potente dei giovani contro la mafia.” Ed è vero, siamo noi stessi ad arricchire la ‘ndrangheta, entriamo nei loro negozi, nei bar. Ci vendono veleno e noi…abbassiamo la testa. Senza pensare, senza ragionare, senza osservare la realtà con consapevolezza e criticità. Chinnici aveva capito che si il lavoro della magistratura, senza dubbio, è importante ma solo una coscienza nuova, un modo di pensare nuovo avrebbe potuto sconfiggere una volta per sempre la ‘ndrangheta. Ed è così, siamo noi che prima di tutto dobbiamo sconfiggere la ‘ndrangheta e l’agire e il pensare mafioso che è in ognuno di noi. «Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi […] fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai.»
http://www.gazzettadelsud.it/news/56205/Stangata-alle-cosche—di-Palmi-e-Seminara.html
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