Martedì 5 marzo trecento ragazzi del Liceo Scientifico Augusto Righi di Bologna si sono recati al cinema Bellinzona per assistere all\’appuntamento che ha concluso la sessione di incontri del Progetto \’Educare alla legalità e alla cittadinanza\’.
L\’incontro si è aperto con uno spettacolo della compagnia Sciaraprogetti, dal titolo \’Padroni delle nostre vite\’, totalmente ispirato al libro \’Organizzare il coraggio di Pino e Marisa Masciari.
Lo spettacolo è stato interpretato da Ture Magro, unico attore presente fisicamente sul palco, poiché gli altri sono stati rappresentati via video. Questo ha incentrato tutta l\’attenzione sulla solitudine del protagonista in quella disperazione e frustrazione, che dura negli anni ed è radicata nei sentimenti di Pino Masciari da quando ha deciso di dire no alla mafia, alla corruzione, alle ingiustizie, a tutto ciò che è l\’anti-meritocrazia che invece dovrebbe regnare sovrana.
Con una grandissima carica emotiva, lo spettacolo ha saputo tenere tutti i ragazzi con il fiato sospeso.
D\’altra parte è stato impossibile essere indifferenti come lo si può essere per una lezione di latino, matematica o fisica, quando si tratta di imparare a vivere.
Ed è questa opportunità che ci ha dato Pino Masciari che dobbiamo tenere a mente e apprezzare ancora di più, in una società che non lascia alle scuole più di tre, quattro ore all\’anno per progetti che parlino di legalità e in una società con una burocrazia lenta che chiede mesi e mesi prima di permettere incontri di questo tipo.
E questo sulle orme di ciò che ha detto Pino Masciari a tutti noi ragazzi: dobbiamo informarci, studiare, per non permettere che nessuno ci metta i piedi in testa e calpesti i nostri diritti.
Perché è proprio quello che è stato fatto a Pino, a sua moglie Marisa e ai suoi due figli di diciassette e diciotto anni. Persone che hanno dovuto vivere come dei criminali, costrette alla latitanza e a una vita orribile.
Nella mente e nel cuore di ognuno dei trecento ragazzi presenti si è smosso un incredibile senso di ingiustizia da parte dello stato, un senso di impotenza di fronte a un sistema che non protegge chi è nel giusto, ma che condanna.
E questo appare molto chiaro anche nell\’intimo di Pino, che negli anni continua a tormentarsi sulla giustizia della sua scelta, visto i pochi risultati ottenuti contro la mafia, che di fatto è uscita vittoriosa da questa sfida che gli ha lanciato Pino Masciari insieme agli altri 70 testimoni di giustizia presenti in Italia. Numeri troppo bassi per fare in modo che qualcosa cambi, vite ancora troppo dure per chi decide di stare dalla parte giusta, troppi privilegi per chi invece collabora con la mafia.
La mafia c\’è ed esiste, esiste in Calabria, in Cina, in America e anche in Emilia -Romagna, anche e soprattutto in Emilia-Romagna, proprio a Bologna ed è questo che Pino urla con disperazione ad ogni giovane che lascia correre e che pensa che tutto sia troppo distante per interessarlo.
Mi piace l\’idea di chiudere con una frase proferita da Pino durante la conferenza, che credo sia la chiave di lettura di tutto questo: \’Ragazzi, siete artefici del vostro destino, voi siete chi volete essere\’.
Sta a noi scegliere, è tutta nostra la responsabilità, l\’Italia è nelle nostre mani, ma, come Pino, siamo cittadini di Bologna, cittadini d\’Italia così come siamo cittadini del mondo e quindi, perché no?, il mondo intero è nelle nostre mani. Sta a noi giovani porci in un determinato modo di fronte a tutto questo, sta a noi reagire, dire no alla piccole mafie e capire che la giustizia non è un optional come non è un optional pagare le tasse o fare la fattura.
Creo che Pino si meriti un grande grazie, perché, benché lui non sia più un imprenditore edile, questa volta la costruzione è andata comunque a buon termine. Gli attacchi della mafia contro il cantiere in atto non sono stati sufficienti per far crollare questo sogno, e davvero questa volta non è stata costruita una casa, un ponte, non è stato vinto un appalto. Molto di più, questa volta Pino ha vinto la mafia e la giustizia è stata costruita dentro di noi, con le stesse ottime fondamenta con cui i suoi genitori l\’avevano costruita dentro di lui.
Alessia Ricci, classe IIP Liceo Scientifico Augusto Righi – Bologna