Fonte: Il Messaggero – Un bonifico di circa sei milioni all\’estero, a Cipro e in Tanzania, che potrebbe nascondere un\’operazione di riciclaggio da parte di una delle cosche di \’ndrangheta tra le più potenti, quella dei De Stefano di Reggio Calabria.
È l\’ipotesi su cui lavora la Dda di Reggio Calabria e che ha fatto finire nel registro degli indagati, per riciclaggio, il tesoriere della Lega Nord ed ex sottosegretario nel governo Berlusconi Francesco Belsito. La Dda reggina – d\’intesa con le procure di Milano e Napoli, che indagano a loro volta sul conto del tesoriere del Carroccio – ha mandato gli investigatori della Dia a compiere una serie di perquisizioni (14 quelle del filone calabrese nel corso delle quali sono stati sequestrati migliaia di documenti), una anche nella sede storica del partito di Umberto Bossi in via Bellerio, a Milano.
L\’inchiesta reggina ruota attorno a Romolo Girardelli, un faccendiere genovese di 53 anni, legato, per la Dda, ad elementi di primissimo piano dei De Stefano per i quali già in passato avrebbe svolto l\’attività di riciclatore grazie alle sue capacità di «monetizzazione di \”strumenti finanziari atipici\” di illecita provenienza». Girardelli era finito nel mirino della Dda nel 2002 perché considerato legato ad elementi di spicco dei De Stefano, che operavano anche in Liguria e in Francia, tra i quali Paolo Martino e Antonio Vittorio Canale. Adesso gli inquirenti lo hanno ritrovato socio di Belsito, attraverso il figlio Alex Girardelli, nella Effebi Immobiliare, società con sede a Genova e attiva nel settore immobiliare e commerciale.
Bonet. Non solo. Girardelli è risultato anche essere responsabile dello sportello genovese di un\’altra società, la Polare Scarl riconducibile all\’imprenditore veneto Stefano Bonet, un altro dei personaggi su cui ruota l\’inchiesta insieme all\’avv. Bruno Mafrici, calabrese d\’origine ma trapiantato a Milano dove ha lo studio, ed a Paolo Scala, considerato il promotore finanziario di fiducia del gruppo Bonet, specializzato nella gestione di articolate operazioni finanziarie a Cipro, dove risiede. Sono loro, secondo le indagini della Dia, i protagonisti del trasferimento dei sei milioni. È di Scala, infatti, il conto corrente su cui vengono trasferiti i fondi. Una ulteriore conferma gli inquirenti l\’hanno avuta leggendo un articolo su Cipro sul sito voglioviverecosì.com, portale «per chi sogna di cambiare vita», ricondotto a Scala ed in cui raccontava di avere aperto una società, la stessa cui è intestato il conto. Bonet prova a chiedere a Scala se il denaro inviato da Belsito a Cipro e in Tanzania provenga dalla Lega Nord, ma la risposta è lapidaria: «non so cosa sia, lui mi ha detto che vengono da lui».