\"crisi\"

E\’ stato licenziato dal governo Letta il decreto Milleproroghe,  lo strumento con cui vengono sanate tutte le situazioni di bilancio ancora pendenti e che necessariamente devono essere chiuse entro la fine dell’anno. \”E\’ l\’ennesima occasione persa\”, commenta Pino Masciari, \”per mettere mano a una seria riorganizzazione della spesa pubblica\”.

Masciari, imprenditore da sempre schierato sul fronte di un radicale cambiamento della macchina amministrativa dello Stato, chiede ancora una volta un deciso cambio di passo: \”Dobbiamo avere coraggio e cominciare a fare scelte reale. Basta con le toppe e le simulazioni. La povertà è in crescita e le imprese sono ormai vicine al fallimento. Ancora stiamo distribuendo soldi secondo modalità puramente assistenziali e senza un preciso progetto di governo del Paese\”. Masciari va giù duro nel chiedere una netta inversione di rotta: \”Non possiamo continuare a coprire i debiti delle amministrazioni incapaci e sprecone. Chi sbaglia deve pagare. Il taglio alle spese improduttive deve essere una priorità. Con i soldi risparmiati dobbiamo sostenere l\’economia produttiva e lanciare un piano speciale per l\’imprenditoria giovanile, soprattutto al Sud. Il lavoro è la grande emergenza nazionale: il taglio delle tasse è lo strumento centrale di ogni azione politica degna di questo nome. Verifichiamo bene gli sprechi: non dobbiamo coprirli ma denunciarli. O ci mettiamo in testa, chiude Masciari, che la politica clientelare e assistenziale sta distruggendo il Paese, o condanneremo i nostri giovani all\’emigrazione oltre confine. Basta con le cialtronerie\”.

Un severo monito, quello di Masciari, che deve servire a scuotere le coscienze. L\’Italia ha bisogno di un progetto socio-economico nuovo con al centro i problemi del lavoro e della sicurezza, e non gli interessi di caste e gruppi di potere. Stiamo uccidendo il futuro dei giovani. Adesso basta!

Fonte: Corriere della Sera

http://www.corriere.it/politica/13_dicembre_27/governo-approvato-decreto-milleproroghe-letta-riforme-2014-bbccd766-6eea-11e3-ab66-ebc376dcb748.shtml

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