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Sono trascorsi 10 anni da quel maledetto ferragosto in Germania a Duisburg, era il 15 agosto del 2007 quando davanti al ristorante \”Da Bruno\” andava in scena la peggiore matanza di \’ndrangheta degli ultimi tempi dove si scontravano le cosche Pelle-Vottari-Romeo da una parte e Nirta-Strangio dall\’altra (6 morti) per affermare il potere delle famiglie in Germania. Non è cambiato nulla da allora, almeno nulla di quanto si sperasse, perchè dieci anni dopo la \’ndrangheta continua a fare affari in Germania e in mezza Europa, investendo in affari trasparenti come immobili e attività commerciali gli enormi proventi del traffico di stupefacenti di cui è ormai monopolista. Cosche coinvolte in quella strage ben note a Pino Masciari, alcune delle quali destinatarie delle sue denuncie e la sua indignazione è tanta vedendo l\’assenza e il disinteresse dello Stato verso un problema che cresce sempre di più: \”il Ministro Minniti elogia il lavoro fatto e fa bene, ma non possiamo parlare di paese sicuro solo perchè il livello di sicurezza in Italia è buono se poi abbiamo una \’ndrangheta sempre più forte che fa affari ovunque nel paese e nel resto del mondo\” afferma Pino Masciari \”i boss entrano ed escono dal carcere consapevoli di avere a che fare con leggi che glielo permettono, per ultimo il boss Luigi Mancuso, capo incontrastato della \’ndrangheta che torna a casa perchè non si è ancora sicuri della sua pericolosità…asurdo quanto pericoloso, al Ministro Minniti questo vorrei chiedere, siamo sicuri che nel tunnel si veda la luce?? Io continuo a vedere il buio più assoluto! Questo paese è allo stremo, si guarda alla pericolosità dei migranti, al terrorismo, ma poco o niente per porre fine (se mai fosse ancora possibile) allo strapotere della \’ndrangheta e alle mafie in generale che, con la collusione di alcune parti politiche, imprenditoriali ed istituzionali del nostro paese, dilagano in modo spaventoso! Ho denunciato cosche calabresi di notevole importanza, allora ed ancora oggi molto presenti, a cosa è servito Ministro Minniti se non a relegare me e la mia famiglia in un esilio forzato fatto di continue lotte istituzionali e burocratiche che hanno calpestato tutto il senso del mio gesto??? Nella località dove vivo, la \’Ndrangheta è presente in modo capillare in ogni settore e non vedo la presenza forte di uno Stato (come nel resto del paese) che adotta il pugno di ferro anzi, in molti casi non lo si vede affatto e le assicuro Ministro Minniti, che vivere come pecore in mezzo ai lupi non è vita. Sono stato costretto a lasciare la mia terra, dovrò sentirmi costretto a lasciare il mio paese???\”

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