Resoconto, foto e articoli della giornata a Ferrandina
Arriva all’Istituto Industriale “F.Cassola” di Ferrandina un piccolo corteo di auto che non passa inosservato. Basta una piccola sosta in farmacia per Salvatore Borsellino a scatenare la curiosità di un piccolo e sonnacchioso paesino dell’entroterra lucano. I ragazzi della scorta che scendono di scatto dalle auto, l’auto dei Carabinieri in testa al corteo che si ferma e attende in tensione che la sosta sia breve. Ma che succede? Chi c’è in quelle auto? Chi è quello? Che è, un film? Una retata? Il corteo riparte lasciando i passanti con i loro dubbi. Si arriva a scuola, l’aula multimediale con due maxischermi è già pronta, e con essa le tre classi dell’ITIS più i rappresentanti d’Istituto del liceo e dell’Istituto Professionale. Reazione a caldo di Pino Masciari e Salvatore Borsellino: dove sono gli altri? Gli altri chi? Gli altri ragazzi. No, sono di classi inferiori, ragazzi più piccoli, forse non è il caso….. signora Preside, o li chiama tutti o possiamo anche andarcene. E come d’incanto la classe docente, frastornata e sorpresa da quei due Uomini e dai ragazzi che evidentemente li proteggono, capisce che forse gli è capitato in istituto un personaggio molto più grande di loro. Pochissimi minuti, e dalle scale rumore di sedie, e un’ondata di futuro variopinta e rumorosa irrompe nel corridoio che porta all’aula. Si allineano frettolosamente le sedie, la scorta fatica a far capire che un ampio passaggio di sicurezza fra le file di sedie deve essere rispettato, e finalmente tutti gli ex-esclusi prendono posto. Il corridoio è pieno, si comincia. Benny Calasanzio, poi Salvatore Borsellino, e poi Pino Masciari. Un fiume in piena, i ragazzi dopo i primi due interventi cominciavano a distrarsi, sono pur sempre degli adolescenti ..
ma l’irruenza e la storia di Pino li rapisce, alcuni del tutto, altri a tratti, altri ancora sono del tutto assenti ad immaginarsi che quello che racconta possa davvero essere realtà o solo un brutto sogno. Uno di loro tornerà a casa, racconterà tutto e si segnerà quella data sul calendario. Altri ancora lo faranno, ma non sapremo mai del tutto cosa sarà rimasto in quelle testoline variamente acconciate. L’emozione è forte, le facce dei docenti sono eloquenti, sono sorpresi e imbarazzati dal grande onore di aver potuto ascoltare e vedere un Uomo che parla dello Stato e delle imperdonabili mancanze che questo Stato può avere nei confronti dei suoi figli migliori.
Ore 13:40
Rientro in albergo, pranzo veloce, nel primo pomeriggio intervista ad una tv locale, e un istante di riposo in attesa dell’incontro del pomeriggio.
Ore 18:00
Si comincia. Relatore Nicola Piccenna, del settimanale di libera informazione “Il Resto”, poi Salvatore Borsellino, poi l’avvocato Pinto, a svegliare le coscienze e a chiedere di riprenderci questa disgraziata nazione, poi il giudice Montemurro, a parlare della sua esperienza, delle sue vicissitudini per aver collaborato con Woodcock prima e con De Magistris poi, a parlare di giustizia cercando di evitare i tecnicismi necessari per mantenere l’equilibrio nelle esternazioni di un magistrato ancora nel pieno esercizio delle sue funzioni, e poi Don Basilio Gavazzeni, con la sua requisitoria in tema di usura, poi tocca a Pino Masciari. Silenzio. La sua voce manda in crisi il microfono, ma i timpani della platea sono in vibrazione simbiotica con altre corde, quelle dell’anima, quelle che vibrano sempre di più man mano che si conosce la sua storia. Un grido di protesta, di dolore, di denuncia, di orgoglio, di rabbia, di speranza. Uno shock per chi non sapeva, una conferma di grandezza per chi già lo conosceva. Un servitore dello Stato senza alcuna divisa, un figlio rinnegato di una Repubblica che non lo merita. Questa è la sensazione. Infine l’intervento di Benny Calasanzio, a chiudere tre ore di emozioni e di immersione nelle malefatte di una Nazione quasi rassegnata alla propria mediocrità.
Ore 21:30
Altro che ristorante!!! Pino, vuoi venire a cena nella sede dell’associazione organizzatrice dell’evento? La sede di “Pensiero Attivo” è a fianco di una macelleria con forno a legna. Sì avete letto bene. Con forno a legna. Serata a base di “marrciedd”, involtini di agnello, e carne arrosto profumata di legna e spezie, e ogni altro ben di Dio, così, in piedi, passami il sale, maresciallo assaggi questo, ci scattate una foto? buono ‘sto vino, Pino mangia che ti si fredda, Pino che si reca dal macellaio (attrezzato di TUTTO) a farsi dare, da buon calabrese, polvere di peperoncino piccante. Meraviglioso, gli odori che si spandono riescono a vincere anche le resistenze dei ragazzi della scorta, sempre attentissimi ma pur sempre ragazzi. Il vino fa il resto, Pino è come sempre un fiume in piena, l’idea iniziale di Salvatore Borsellino e Benny Calasanzio di passare solo per un breve saluto ai ragazzi dell’associazione naufraga ben presto in quegli irresistibili profumi.
Una serata assolutamente indimenticabile.
Federica, lo so che magari volevi qualcosa di più asciutto e schematico, ma vorrei vedere te dopo una giornata del genere ……
Ciao Ragazzi qui in teatro la connessione e ballerina ,ma cercheremo di fare il nostro meglio !
Ciao Marisa Ottavia Francesco ,paPino e qui con noi !
Un’abbraccio a voi tutti !
Michele Ranieri Masciari
ciao michele!
un abbraccio da torino, ormai Pino è l’ambasciatore ufficiale dei nostri valori in giro per tutta l’italia!
Se non ti pieghi tu non ci piegheremo nemmeno noi! Sii forte Pino!
Ti siamo vicini, SEMPRE! Con le tue parole e con quello che fai ci dai la forza per andare avanti, per continuare a credere, lottare, avere fiducia nelle istituzioni e nello Stato, nonostante tutto.
Tu alimenti la nostra speranza.
W la rivoluzione della legalità! W Pino e chi lotta al suo fianco per il diritto alla Vita!
Siamo tanti, tantissimi…mi piacerebbe un giorno scrivere che SIAMO TUTTI.
Grazie ai ragazzi di Barilibera per la diretta,
ed un abbraccio forte a Marisa, un altro ad Ottavia ed un altro ancora a Francesco.
Anna Masciari Alciati
Grazie Pino per aver fatto luce su tutto i dubbi che avevo sulla mafia, e grazie per aver considerato un paese tanto ignorato come ferrandina lontano dalla realtà.
Ma come mai non riesco a vedere il video su Ferrandina?
Un giorno indimenticabile, una soddisfazione enorme. Grazie Pino per essere venuto fin qui (“state un bel po’ giu, eh?”, fu la prima frase di Pino ….) e qui hai piantato un’altra bandierina, ad indicare un ulteriore presidio di gente che ti segue, crede in te e in quello che fai. E il cosiddetto “Stato” sarà meglio che ti garantisca il livello di protezione che ti spetta. Ciao a tutti.