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È  un prete normale Don Stefano Giaquinto, ha già subito degli attentati, ma non si lascia spaventare;  parroco della chiesa Santa Maria della Vittoria a Casagiove, piccolo comune nel casertano . Ha denunciato dall\’altare  lo spaccio di droga nella sua città, le richieste di estorsioni, e tutte quelle attività illegali  che fanno capo alla camorra. Ribadisce  e fa sue le parole di Papa Francesco ‘non lasciatevi rubare la speranza’”. “Se un popolo non si alza in piedi contro questa maledetta malavita, non denuncia, non alza la voce, non si difende, che cosa fa? Ne diventa complice?” “La chiesa – continua Don Stefano – ha la responsabilità, il dovere di essere guida”.  I parroci, la comunità di fedeli devono uscire fuori, non bisogna più star chiusi in chiesa. Occorre uscire, stare in strada, essere investiti e farsi carico dei mille problemi altrimenti di che testimonianza parliamo? Non si può più stare chiusi dentro ad una sacrestia occorre inseguire i cosiddetti lontani e non certo chi Dio lo cerca e lo trova”.“Il martire Don Peppe Diana è il numero uno, lui ci ha indicato la strada ed è dovere di tutti percorrerla”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/20/don-stefano-non-si-ferma-camorra-laffronto-non-mi-nascondo-in-sacrestia/688079/

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