In questi giorni risuonano sulle pagine dei quotidiani locali calabresi le parole del Procuratore Camillo Falvo, che audito in Commissione Parlamentare Antimafia ad ottobre 2020, avrebbe chiaramente svelato il potere occulto della massoneria, quella deviata, quella che riesce ad infilarsi in settori dove la ‘ndrangheta potrebbe avere difficoltà ad arrivare. E gestisce tutto, anche il settore degli istituti di credito che sono veicolo e in qualche modo fungono da “mediatori” per gli usurai.
Finalmente se ne parla apertamente, ma lo spaccato criminale descritto non è diverso da quello in cui mi sono imbattuto io più di trent’anni fa. ’Ndrangheta, amministratori locali collusi, banche asservite, magistrati corrotti, politici conniventi… tutto questo c’era già nelle mie denunce! Allora si faticava a comprendere il complesso ingranaggio di un sistema che lavorava in modo subdolo e nascosto. Forse, oggi, alla luce di quanto si è appreso varrebbe la pena rileggere verbali, fatti del passato… che, da quanto si apprende dalla voce degli inquirenti, si rivelano sempre più attuali.