Siamo abituati alle mafie che fanno affari con il traffico di droga, con le armi, con le scommesse clandestine e non, le estorsioni ed molti altri settori. Quello dell\’alimentazione (Expo\’ a parte, ma li si parla di appalti sulla costruzione) era abbstanza poco usato come canale, ma ora scopriamo che i catering di grandi società fanno gola e portano sicuramente grossi introiti. E così capita che una società come quella del Milan calcio si ritrovi, a sua insaputa, a rischiare di mangiare del cibo \”gestito\” dalla \’ndrangheta. I fatti risalgono allo scorso dicembre (2014) ma le condanne sono state emesse nei giorni scorsi, cosche mafiose ed imprenditori collusi non meno mafiosi, condanne esemplari? Forse no, perchè dopo 1 o 2 anni questa gente esce di galera e torna a delinquere, galera peraltro passata comunque a gestire i propri affari e con comodità da camera d\’hotel. Ci vuole il carcere duro, per i mafiosi ma anche per quegli imprenditori senza scrupoli che con essi fanno affari. Carcere duro (41bis) che è stato paragonato a \”tortura\”……..ma non è una tortura sottostare alle richieste di estorsione? Non è una tortura dopo aver denunciato i mafiosi, doversi ritrovare in un mondo di segregazione e paura chiamato \”programma di protezione testimoni\”? Finchè questa falsa cultura non cambierà, la \’ndrangheta e le mafie continueranno serenamente ad operare ovunque!
Le mani della \’Ndrangheta sul catering del Milan, condannati in 40: pene fino a vent\’anni
Con Giulio Martino, capo della cosca legata al clan di Reggio Calabria Libri-De Stefano-Tegano che controlla droga ed estorsioni, condannato anche l\’imprenditore Sala che puntava agli appalti del Meazza
Sono state condannate dal gup di Milano a pene fino a 20 anni di reclusione 40 persone arrestate lo scorso dicembre nell\’ambito dell\’inchiesta \’Rinnovamento\’ sulle infiltrazioni della \’ndrangheta in città. La pena più alta è stata inflitta a Giulio Martino, il presunto capo della cosca legata al clan di Reggio Calabria Libri-De Stefano-Tegano. Condannato a 4 anni e 4 mesi di carcere l\’imprenditore Cristiano Sala, che avrebbe cercato di mettere le mani sul servizio catering per le partite del Milan allo stadio San Siro.
Le condanne arrivano nel giorno in cui proprio davanti all\’aula bunker dove è arrivata la sentenza, su un muro all\’inizio di via Ucelli di Nemi, è comparsa una delle scritte contro il carcere duro per i mafiosi che sono spuntate in diverse zone della città: \”41 Bis = Tortura\”, il grande messaggio che, insieme agli altri, tra l\’altro, gettano una luce inquietante sull\’anniversario – sempre oggi – della strage di via Palestro.