\” La morte di Carla mi rammarica moltissimo. Se ne va una donna straordinaria che si è battuta con coraggio per trovare gli assassini del figlio, Valerio, ucciso da un commando neofascista nel febbraio del 1980.
Carla è stata una donna esempleare: si è impegnata nella promozione della democrazia e della giustizia. Adesso tocca a noi continuare la sua battaglia per assicurare alle patrie galere le bestie che più di 30 anni fa hanno ucciso un giovane di 20 anni. Giustizia per tutte le vittime del terrorismo. Ciao Carla\”.
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Fonte: Corriere della Sera
ROMA – È morta martedì sera Carla Verbano. È stata uccisa a 88 anni da un male incurabile, la «madre coraggio» che fino all\’ultimo ha lottato per scovare i responsabili dell\’assassinio di suo figlio Valerio, giovane di sinistra ucciso dai neofascisti nel febbraio del 1980. Il 22 febbraio di quell\’anno, nella in via Monte Bianco(quartiere Montesacro a Roma), tre uomini coperti da un passamontagna e armati di pistola entrarono nella casa del 19enne immobilizzando i genitori in attesa del ritorno del ragazzo. Appena arrivò Valerio, gli spararono alla schiena uccidendolo e scomparendo poi nel buio.
OMICIDO IMPUNITO – «Vorrei sapere, prima di morire, chi ha ucciso Valerio. Vorrei che i colpevoli bussassero alla mia porta, vederli e chiedere perchè. Io li aspetto…», ripeteva la signora Carla da quel lontano febbraio. L\’omicidio Verbano è un delitto ancora impunito della stagione del terrorismo. Nel febbraio 2011 la procura di Roma ha riaperto le indagini, che in passato si erano indirizzate soprattutto verso l\’estremismo armato di destra. Gli indiziati erano però sempre stati assolti.
IL BLOG E IL LIBRO – La madre ha atteso per tutti questi anni di conoscere la verità e ottenere giustizia. Ha bussato a tante porte, a tutte quelle istituzionali, per sollecitare la ricerca della verità. Aveva anche creato un blog, dopo aver fatto un corso di informatica, e a 86 anni scritto anche un libro, con l\’ausilio di un giornalista del Corriere della Sera, Alessandro Capponi, «Sia folgorante la fine» (edito da Rizzoli). Non s\’è mai perdonata di essere stata lei stessa ad aver aperto agli assassini del figlio.
I COMPAGNI – La notizia sta rimbalzando ora sui social network. «Se ne è andata questa sera Carla Verbano -si legge nel messaggio inviato sui social network-. Ci ha lasciato dopo aver lottato a lungo e con tenacia contro un male che da anni la tormentava». «Per noi -scrivono gli attivisti- Carla non è stata solo la madre di un compagno assassinato, Valerio, l\’esempio di una donna e di una madre che fino all\’ultimo ha lottato per avere veritá e giustizia sull\’omicidio del figlio, ma anche un\’amica e una figura importante per le nostre vite e per le nostre battaglie. Una compagna e una amica che abbiamo avuto vicino nei momenti difficili così come in quelli più felici».
VEGLIA E FUNERALI – In programma per la sera una veglia di amici Carla sotto la sua abitazione. I funerali, secondo quanto si apprende, si potrebbero svolgere nella palestra popolare dedicata Valerio.
RIMPIANTO- « Mi addolora l\’idea che ci abbia lasciato senza conoscere la verità sul terribile omicidio di suo figlio Valerio. L\’impegno di tutta la città di Roma deve essere non solo quello di mantenere viva la memoria di tutte le vittime, di destra e sinistra, degli anni di piombo, ma di continuare a lottare per ottenere verità e giustizia per tutti quei ragazzi» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Carla Verbano, una donna gentile e tenace che ho conosciuto e ammirato per la sua coerenza e la sua energia. Una madre che ha vissuto, quando Valerio fu ucciso davanti ai suoi occhi, il dolore forse più grande, sopravvivere alla morte violenta del proprio figlio, e che ha avuto la forza, per tutta la vita, di non arrendersi, di continuare a cercare la verità, di insegnare democrazia, di rappresentare un pezzo della coscienza civica di questa città. Ciao, Carla, ci mancherai, ma ti facciamo una promessa: noi non molliamo, la tua battaglia per la verità e’ e sarà anche la nostra» ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
Carlotta De Leo