É la prima cosa che sentiamo dire al domani di un evento di cronaca che riguardi atti delittuosi di \’ndrangheta o mafie in genere. Ogni volta che la cronaca ci mette al cospetto del potere mafioso evidenziandone l\’impotenza o ancor peggio l\’evidente connivenza di talune parti istituzionali, ci sentiamo ripetere continuamente che questo o quel sistema ha della gravi falle che bisogna tamponare. Siamo stanchi di queste solite affermazioni che servono solo al tempo per far si che la gente dimentichi in attesa di nuovi eventi. Le falle ci sono perché sono le persone a crearle, il sistema non funziona perché sono le persone che lo compongono che non ne sono all\’altezza della sua gestione e pertanto vanno sostituite facendone pagare senza se e senza ma le proprie responsabilità di quanto accade. Ultimo ma che ultimo non sarà, dei funerali dei Casamonica e di quanto hanno evidenziato, tra pochi giorni passerà in sordina, non appena la politica riprenderà a pieno ritmo (parolone) i lavori dando ai media nuovi argomenti su cui discutere, tutto verrà dimenticato e chi doveva pagare, chi ne era responsabile di quell\’ennesima falla, non pagherà ma anzi, si preparerà per la prossima. Questo non può ripetersi, non possiamo accettarlo e non vogliamo. Lo ripetiamo se le falle del sistema si susseguono continuamente non vuol dire che è il sistema a non funzionare ma le persone, pertanto vengano sostituite da altre più esperte. Chi deve, non permetta che ciò si ripeta ancora, diversamente cambi mestiere!
BUBBICO. Aggiornare analisi mafie per impedirne il radicamento
\”Non ha funzionato il coordinamento tra le forze di polizia. A tre mesi dal Giubileo sono emerse falle inammissibili, non deve accadere piu\’\”. Per Filippo Bubbico, viceministro dell\’Interno con delega alla pubblica sicurezza, \”e\’ un segnale gravissimo per tutti. Dobbiamo aggiornare – dice in un\’intervista alla Stampa – la definizione di mafia, non possiamo aspettare le sentenze\”.
\”Sul territorio e\’ emerso lo spaesamento e la mancanza di collaborazione. E\’ allarmante che i poliziotti, i carabinieri e i vigili urbani presenti stabilmente nel quartiere non si siano resi conto di un rischio cosi\’ rilevante\”, dice Bubbico, secondo cui \”e\’ un episodio rivelatore che deve mobilitarci soprattutto in vista dell\’arrivo a Roma di milioni di pellegrini per il Giubileo e delle crescenti minacce del terrorismo islamista nelle nostre citta\’ e delle cellule autogestite. E\’ il momento di correre ai ripari prima che – avverte – sia troppo tardi per la nostra sicurezza\”.
\”I Casamonica sono un\’organizzazione diversa e anomala rispetto ai canoni tradizionali della criminalita\’ organizzata. Dobbiamo adeguare e approfondire la nostra conoscenza di questa nuova mafia per decifrarne i segni premonitori\”, sottolinea Bubbico. \”I fenomeni mafiosi si sviluppano attraverso le relazioni e c\’e\’ uno scarto tra un fenomeno che si diffonde e la certificazione che ne fanno le sentenze dei tribunali. Per fronteggiare il pericolo non possiamo aspettare le sanzioni. Occorre sorvegliare e intervenire duramente prima che il radicamento diventi controllo capillare\”