Ogni giorno, o quasi, si legge di eventi o notizie classificati come emergenze…
Si parla spesso dell’emergenza dovuta agli atti intimidatori, all’escalation della criminalità organizzata. Manca ancora la possibilità di lavorare in libertà, di vivere liberi, serenamente ed onestamente, con il proprio lavoro. Imprenditori, commercianti, lavoratori onesti ancora sotto assedio! È orribile!
Ma si può davvero definire emergenza qualcosa che non ha mai avuto fine né mai ha mostrato di regredire nonostante numerose operazioni di polizia e indagini della magistratura? quando qualcosa fa parte costantemente del quotidiano, per quanto ingiusto sia, non può essere definito emergenza.
Smettiamola di credere che la mafia abbia mai mollato qualcosa! La calma apparente è forse ancora peggiore della cosiddetta emergenza che nasce per il fragore degli atti intimidatori. È frutto del silenzio di chi preferisce abbassare la testa, negando anche di averlo fatto. Trovo molto più pericolosa la ben più grave emergenza di chi tace, si assoggetta, paga in silenzio e dà adito di pensare che la ‘ndrangheta riconosca zone franche! È un atteggiamento che non lascia speranza… tacere e negare!