Esprimo tutta la mia solidarietà al Sindaco del Comune di Botricello (CZ), Simone Puccio, per le gravi intimidazioni ricevute e per aver scelto, insieme al Direttore dell’Ufficio Tecnico, Salvatore Aiello, di contrastarle attraverso la denuncia.
L’atto stesso di ricevere un’intimidazione è un gesto distruttivo della libertà personale e lavorativa. La minaccia è un atto vile, tipico della cultura mafiosa a cui non possiamo, non vogliamo e abbiamo il dovere di non soccombere e la denuncia è l’unica arma per porre fine a questa spirale di violenza soffocante. Contro la protervia della criminalità organizzata la risposta efficace è solo una: opporsi fermamente dicendo NO alla logica della sopraffazione. Questa è l’unica strada per sgretolare progressivamente il potere della ‘Ndrangheta, costruito sull’arroganza di tenere sotto scacco tutti con la logica della paura. Un’arroganza alla quale non si può cedere e che va combattuta con gesti concreti come quello dell’Amministrazione comunale di Botricello.
La magistratura sta lavorando alacremente, ma ciò che manca ancora è una risposta collettiva, forte e decisa. Servono le denunce degli amministratori, degli imprenditori, dei commercianti: non parole generiche, ma fatti circostanziati. Questa è l’unica via per non permettere alle mafie di guadagnare ancora di più il governo del territorio. È urgente e necessario uscire dall’ambiguità e rompere il silenzio, in modo corale.
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Minacce di morte al sindaco di Botricello: «Digli che lo ammazzo». Simone Puccio: «Nessun tentennamento, andiamo avanti»
VIDEO | Il primo cittadino ha sporto denuncia contro Pasquale Barberio, imprenditore di Isola Capo Rizzuto: almeno due gli episodi riferiti agli inquirenti. Al centro la contesa sulla proprietà di alcune aree di un villaggio turistico.
«Nessuna paura e nessun tentennamento». Resta ferma la posizione dell’amministrazione comunale di Botricello e del suo sindaco, Simone Puccio, destinatario – secondo quanto denuncia il primo cittadino – di almeno due minacce di morte da parte di Pasquale Barberio, imprenditore di Isola Capo Rizzuto, rimasto coinvolto nell’inchiesta Farmabusiness e ritenuto dagli inquirenti «terminale economico della locale di ‘ndrangheta di Cutro» poiché avrebbe attuato «investimenti di natura imprenditoriale in esecuzione di un programma associativo deliberato da Nicolino Grande Aracri».
Proprio gli interessi economici legati alle proprietà di un villaggio turistico situato sulla costa ionica catanzarese l’avrebbe fatto entrare in rotta di collisione con l’amministrazione comunale di Botricello, proprietaria di alcune aree che l’imprenditore non aveva voluto cedere. «Io non ho più niente da perdere, digli al tuo sindaco che lo ammazzo, lo sparo» questo il tenore delle minacce che sarebbero state proferite al responsabile dell’ufficio tecnico, Salvatore Aiello, ma rivolte al sindaco. Entrambi hanno già sporto denuncia.
«Sono passati due mesi da queste intimidazioni che abbiamo subito al comune di Botricello però da parte nostra c’è sempre stata l’intenzione di proseguire senza nessun tentennamento rispetto alla necessità di dare risposte nella nostra azione amministrativa» ha commentato il primo cittadino. Le prime minacce alla fine di luglio, le seconde a settembre.
«Di sicuro non ci spaventiamo, non ci preoccupiamo. Riserviamo la giusta attenzione rispetto a queste situazioni però siamo sicuri di dover proseguire nelle nostre scelte ed andare avanti nell’azione amministrativa. Nessuna paura, nessun tentennamento».