Non è servita la costante presenza e l’instancabile impegno dell’imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari. Il processo contro i suoi presunti aguzzini è finito senza una condanna: il reato è caduto in prescrizione come previsto dalla legge ex Cirielli. Masciari ieri si è nuovamente recato in aula per il previsto confronto con il teste Antonio Valente, l’operaio che nel 1988 avrebbe assistito alle richieste estorsive ricevute dall’imprenditore Masciari nel cantiere di Montepaone. Imputati nel processo Fiorito Procopio, Umberto Lentini e Roberto Codispoti. L’avvocato Conidi, che assiste Pino Masciari, aveva chiesto il confronto con il teste. Già rinviato nella scorsa udienza, il confronto era stato fissato per ieri mattina. La prescrizione però ha reso tutto inutile. Le dichiarazioni rese da Masciari, giudicate comunque credibili, non hanno portato ad alcuna condanna. L’imprenditore coraggio che da dieci anni vive blindato e lontano dalla sua terra, che ha denunciato e fatto arrestare affiliati ai clan, si dice «rammaricato, ma comunque – ha detto – continuo a credere nello Stato, perché lo Stato siamo noi. Comunque sia quindi vado avanti e anzi lancio un appello a tutti i cittadini calabresi, ai giovani e agli imprenditori soprattutto: denunciate quando scoprite che c’è del marcio. Questa – ha aggiunto il testimone di giustizia Pino Masciari – è l’unica speranza per avere anche per noi un futuro di vera democrazia».g.m.
fonte: Calabria ORA giovedì 11 ottobre 2007