Mi amareggia molto leggere di persone che hanno denunciato, che hanno collaborato con la giustizia e poi dopo anni vissuti nel programma speciale di protezione testimoni, con enormi limitazioni, ad un certo punto diventano “ex”… per lo Stato, per le istituzioni, per la politica… e vivono, insieme alle loro famiglie, in una condizione di estrema difficoltà. Veniamo definiti ex-testimoni di giustizia, anche io insieme ad altri.
Ma realmente siamo “ex”? Ci considera così anche la ‘ndrangheta…? Possiamo essere certi che non saremo più bersaglio di vendetta? Possono passare trenta, cinquant’anni, ma c’è davvero un momento in cui si può tirare un respiro di sollievo? La ‘ndrangheta, le mafie, purtroppo non dimenticano… ma le istituzioni sembrano non curarsene e finito il programma speciale di protezione “scaricano” le persone…
Non si possono abbandonare, lasciandoli al proprio destino, coloro che hanno compiuto una scelta radicale, stravolgendo la loro vita, in difesa della giustizia… della libertà.
Una società civile, che persegue un contrasto alle mafie autentico, una politica che vuole essere davvero credibile e lontana dal potere mafioso, non può accettare tutto questo. Lo Stato si metta concretamente e autenticamente a fianco dei cittadini onesti, non per “incasellarli”, per sfruttarli e poi abbandonarli, ma per guidarli e sostenerli nella difesa dei propri diritti, dei diritti di tutti!