“sorvegliata 24 ore su 24 da militari dell’Esercito, carabinieri e polizia? “ ci si chiede come è possibile. Quali sono le complicità? Cosa si vuole nascondere? Il nostro Paese è grande quando si parla delle mafie: la loro legge non conosce confini geografici. Si sono presi tutto. L\’Italia è la più grande economia illegale del mondo occidentale. Vergogna!!! Il Paese è allo sbando ed episodi come questo si è costretti a doverli dimenticare subito per il sopraggiungere di altri ancora. La memoria è corta e quanto succede di perverso non suscita più reazioni.
Basta parole vuote. Servono fatti!!!
Nessun segno di scasso e telecamere fuori uso
Spariti dall\’archivio intercettazioni e fascicoli
REGGIO CALABRIA – Che cosa cercavano i ladri negli archivi della Procura della Repubblica di Reggio Calabria? Il luogo, che sarebbe dovuto essere protetto e off-limits a estranei, è stato «visitato» forse lo scorso weekend. Solo martedì scorso, però, qualcuno dei funzionari ha scoperto che alcuni fascicoli erano fuori posto e che altri erano stati portati via. Quali? All’interno dell’archivio sono depositati sia intercettazioni preventive su personaggi politici e magistrati, richieste che non devono passare dalla valutazione del gip, sia fascicoli di inchieste importanti.
IL NUOVO PROCURATORE – Il furto è avvenuto a pochi giorni dalla nomina a Reggio Calabria di Federico Cafiero De Raho, il nuovo procuratore della Repubblica. Sarà anche una coincidenza. Chi ha agito al quinto piano del Cedir (Centro direzionale), nell’ala destinata agli uffici giudiziari, lo ha fatto liberamente, usando le chiavi. I ladri hanno inoltre volutamente spalancato altre porte d’accesso con l’intenzione di lasciare tracce del loro passaggio. Ma chi avrebbe fatto questo lavoro in una struttura che ospita al sesto piano gli uffici della procura distrettuale e quindi sorvegliata 24 ore su 24 da militari dell’Esercito, carabinieri e polizia? Le telecamere interne sembra non funzionassero.
ARCHIVIO VIOLATO – Ma cosa cercavano i ladri? Negli ultimi anni la Procura di Reggio Calabria ha avviato una serie d’inchieste scottanti su mafia e politica. I magistrati hanno però dovuto valutare anche una serie di notizie generiche relative a personaggi molto noti in città e provincia. Queste notizie sono state studiate, analizzate e sono state fatte anche delle indagini. Però, alla fine, non essendoci stato un riscontro investigativo, sono rimaste lettera morta e quindi sono stati inseriti nei cosiddetti «Fascicoli relativi» e depositati in archivio. Forse i ladri cercavano proprio queste carte.
Carlo Macrì 23 marzo 2013 | 18:07
f.te: http://www.corriere.it/cronache/13_marzo_23/reggio-calabria-furto-procura_fd71c550-93d5-11e2-8b46-37cbdff83c98.shtml