Sono trascorsi 25 anni da quel maledetto 23 maggio del 1992, quando alle 17,58 la mafia fece saltare in aria con circa mille chili di tritolo, l\’autostrada A29 all\’altezza di Capaci (Pa) uccidendo il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e 3 uomini della sua scorta. In 25 anni la mafia è cambiata, si è evoluta e nell\’agguato di ieri a Palermo avvenuto non a caso un giorno prima dall\’anniversario della strage, ha voluto chiarire un dato di fatto assoluto, che la mafia non dimentica ed è viva più che mai! Da quel lontano giorno la lotta alla mafie ha fatto enormi passi in avanti, purtroppo però ne abbiamo visti fare altri indietro, troppi e si potrebbero elencare una serie di motivi per cui ciò che è accaduto ma, preferiamo che sia lo stesso Giovanni Falcone a dirlo, con le sue idee e con le sue parole che nemmeno una tonnellata di tritolo potranno mai cancellare:
\”Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall\’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l\’inefficienza dello Stato. Un\’affermazione del genere mi costa molto, ma se le istituzioni continuano nella loro politica di miopia nei confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorire sempre di più Cosa Nostra.\”