IL SOLE 24 ORE – «Il testimone di giustizia Pino Masciari è in grave pericolo di vita. Alle ore 8 di oggi è stato lasciato senza scorta a Cosenza». È quanto afferma, in una nota, il comitato costituito dagli amici di Pino Masciari.
«Siamo stati testimoni oculari – aggiunge il Comitato – di un atto gravissimo.
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LINKIESTA – Mentre il gossip impazza per le fotografie della senatrice Anna Finocchiaro seguita dagli uomini della scorta lungo i corridoi dell’Ikea, da stamattina ci sarebbe un testimone di giustizia rimasto senza scorta. Il suo nome è Pino Masciari, imprenditore edile calabrese che si è ribellato al pizzo imposto dalla \’ndrangheta.
Chi tanto e chi niente. Mentre il gossip impazza per le fotografie della senatrice Anna Finocchiaro seguita dagli uomini della sua scorta lungo i corridoi dell’Ikea, da stamattina ci sarebbe un testimone di giustizia rimasto solo e senza scorta. Il suo nome è Pino Masciari, imprenditore edile calabrese sottoposto a programma speciale di protezione nell’ottobre del 1997 (insieme alla moglie e ai due bambini) per aver denunciato la ‘ndrangheta e le collusioni con la politica. Gli agenti che nei giorni scorsi lo hanno scortato in Calabria sarebbero stati destinati ad altri servizi.
«Il testimone di giustizia Pino Masciari è in grave pericolo di vita», afferma in una nota il comitato costituito dagli amici dell’imprenditore di Catanzaro. «Alle ore 8 di oggi è stato lasciato senza scorta a Cosenza. Siamo stati testimoni oculari di un atto gravissimo. Adesso non sappiamo dov’è Pino e temiamo per la sua vita».
Nei giorni giorni scorsi Masciari era tornato in Calabria per partecipare a incontri e convegni sulla mafia e la legalità in occasione del ventesimo anniversario della strage di Capaci. Nell’incontro di Corigliano, comune sciolto lo scorso giugno per infiltrazione mafiosa, Masciari avrebbe denunciato l’assenza delle autorità locali. «Dove sono le Autorità?», avrebbe urlato l’imprenditore dal palco.
«Passano poco più di 36 ore e Masciari “paga” questo coraggio», si legge sul blog scritto dai suoi sostenitori. «È stato appena archiviato il secondo impegno calabrese e tutto è pronto per ripartire da Cosenza. C’è un preciso protocollo per la protezione del coraggioso testimone anti-mafia. Tutto procede come sempre. Poi, all’improvviso…Non è chiaro cosa venga ordinato alla scorta, di preciso, poco prima della partenza. Fatto sta che gli agenti allargano le braccia e si defilano. Pino Masciari resta solo. In balia dei suoi nemici ‘ndranghetisti. Deve fare in fretta, nascondersi, fuggire via: il pericolo di vita è reale. E se ne perde ogni traccia». Da allora nessuno sa che fine abbia fatto Masciari, che dal 1997 vive con la sua famiglia in una località sconosciuta del Nord Italia.
L\’imprenditore, che il 21 maggio scorso ha ottenuto la cittadinanza onoraria da parte del Comune di Bologna, è stato costretto a chiudere le imprese edili rilevate dal padre per aver denunciato all’autorità giudiziaria il peso dell’estorsione da parte delle cosche di ‘ndrangheta. Per poter continuare a lavorare, Masciari avrebbe inizialmente accettato di versare il 3% dei suoi guadagni alle ‘ndrine e il 6% ai politici locali collusi, piegandosi anche alle assunzioni pilotate, ai regali pretesi dai politici in cambio di appalti e alle forniture di materiali imposte. Nel 1990, però, decide di ribellarsi ai ricatti. La risposta sono macchine bruciate, capannoni distrutti, furti e minacce.
Nel 1994, dopo aver licenziato gli ultimi operai, Masciari comincia a collaborare con la giustizia, fino a entrare poi nel programma speciale di protezione. Nel 2010, d\’accordo con il ministero dell\’Interno, l\’imprenditore ha però concordato la conclusione del programma, pur rimanendo “sotto scorta”. Come racconta nel suo libro, Organizzare il coraggio. La nostra vita contro la ‘ndrangheta, grazie alle sue dichiarazioni sono stati arrestati e condannati decine di capi di importanti famiglie ‘ndranghetiste, dai Vallelunga di Serra San Bruno agli Arena di Isola Capo Rizzuto.
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LOCALPORT – Senza scorta, sembra essere scomparso nel nulla Pino Masciari, il testimone di giustizia che Ivrea ha insignito della cittadinanza onoraria nel 2008. Imprenditore edile calabrese, Masciari è sotto protezione dal ‘97 per aver denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica.
Ieri mattina, dal “Blog degli amici di Pino Masciari” è stato dato l’allarme: «Pino Masciari è in grave pericolo di vita. Alle ore 8.00 è stato lasciato “senza scorta” in terra di Calabria, a Cosenza».
Non è ancora chiaro cosa sia realmente successo: «Non è chiaro cosa venga ordinato alla scorta, di preciso, poco prima della partenza – racconta ancora il blog -. Fatto sta che gli agenti allargano le braccia e si defilano. Pino Masciari resta solo. In balia dei suoi nemici ‘ndranghetisti. Deve fare in fretta, nascondersi, fuggire via: il pericolo di vita è reale. E se ne perde ogni traccia».
Dalle otto di ieri mattina, mentre l’allarme si diffonde rapidamente su internet, grazie anche a Facebook, Pino Masciari non dà alcuna notizia di sé. Nessuno pare sapere dove sia e, soprattutto, non si sa se sia in fuga o se gli sia successo qualcosa.
Le persone a lui vicine temono che questa scomparsa, causata dall’allontanamento della scorta, sia una ritorsione per le parole espresse, 36 ore prima, a Corigliano Calabro, dove era ospite di una scuola. Nel constatare l’assenza delle autorità (tanto civili che religiose) Masciari non aveva trattenuto rabbia e delsuione: «Dove sono le Istituzioni – aveva tuonato -? Le cosiddette Autorità hanno sempre da fare quando si parla davvero di legalità?».
Nel seguito del suo intervento aveva poi rincarato la dose: «Qui devono venire, tra questi ragazzi. Questi sono i veri impegni, qui c’è la gente onesta. Per loro, per i nostri figli, dobbiamo ancora crederci, in una Calabria migliore. Ci vuole coraggio, la paura non ci salverà».
Ma ora, ad aver paura, sono i suoi amici, i suoi sostenitori: «Chi tocca i fili muore. Chi si permette di censurare le assenze dello Stato pure. Pino Masciari è solo, senza scorta: se ne perdono le tracce alle 8 odierne a Cosenza. Gli agenti che lo scortano in Calabria vengono destinati ad altri servizi. E lui cerca di tornare al Nord fuggendo di nascosto, come un ladro. Ma su Pino Masciari pesa la condanna a morte di alcune ‘ndrine, e lo Stato lo sa».
Anche sulla pagina web di Libera Ivrea è comparso immediatamente un appello: «É successo di nuovo. Alle 8 di questa mattina Pino Masciari è stato abbandonato dalla scorta a Cosenza, per l’ennesima volta. Non ci sono notizie di lui e nessuno riesce a raggiungerlo neanche telefonicamente. Siamo tutti molto in apprensione in questo momento. É un fatto assurdo, che diventa allucinante e diabolico per la puntualità con cui avviene ogni volta che Pino si reca nella sua Calabria; siamo indignati per queste mancanze (casuali?) dello Stato».
Su Facebook, si moltiplicano appelli e messaggi di solidarietà, mescolati alla preoccupazione. E’ anche possibile sottoscrivere una petizione indirizzata al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri: «Chiedo con forza – recita il passo più significativo del testo – che alle parole (pronunciate proprio ieri, mentre si commemoravano Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta) seguano fatti e comportamenti coerenti e concreti: il Ministero si attivi immediatamente per sapere dove e in quali condizioni si trova Pino Masciari e ripristini immediatamente la scorta per assicurargli la dovuta protezione».
Una risposta
[…] aggiornamenti su questa vicenda potranno essere consultati sulla pagina Facebook di Pino, sul suo sito web ufficiale, sul sito de “Il Quotidiano della Calabria” e sul sito de “Strill.it”. Al […]