\”Condivisibile la nota dell\’Associazione Nazionale Magistrati che sollecita l\’approvazione del DDL anticorruzione al Senato. E\’ un primo passo importante ma potrebbe non essere sufficiente per arrestare l\’ondata di scandali che sta attraversando il Paese da Nord a Sud della penisola.
La verità è una sola, anche se amara: Tangentopoli non è mai finita nè al centro nè in periferia. Corruzione e illegalità la fanno da padroni.
Occorrono leggi durissime e severe che impediscano la candidatura al Parlamento di indagati e condannati. Detto questo, che sarebbe ovvio in ogni paese civile, dobbiamo pur dire delle cose spiacevoli. Perchè sono stati per anni votati inquisiti e condannati? Perchè i partiti hanno scelto come proprio gruppo dirigente, spesso e volentieri, uno stuolo di affaristi e imbroglioni? Che piaccia o no, Tangentopoli nuova o vecchia che sia, tutto quello che sta accadendo è lo specchio del nostro Paese: riflette i comportamenti di molti.
La corruzione dilaga e crea paradossalmente consenso sociale. Dobbiamo avere il coraggio di riflettere criticamente sulla condotta morale della nostra nazione. Abbiamo bisogno di leggi, è vero ma questo non ci libera dall\’assunzione di responsabilità verso la res pubblica.
Dobbiamo isolare i corrotti e denunciare il malaffare. Soltanto così le leggi approvate saranno realmente efficaci. Altrimenti finiranno nuovamente per creare l\’illusione del cambiamento. Come 20 anni addietro……\”
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Fonte: La Repubblica – Anm: \”Ddl primo passo contro nuova tangentopoli\”. Il sindacato delle toghe rompe gli indugi e sollecita l\’approvazione del ddl anticorruzione con un documento che evoca lo spettro del 1992. \”Di fronte al dilagare degli scandali, servono interventi urgenti. Non fare nulla sarebbe un pessimo segnale per i cittadini\”. \”La legge in discussione è un primo passo utile, anche se incompleto che deve subito proseguire con riforme ulteriori\”
ROMA – L\’Associazione nazionale magistrati rompe gli indugi e sollecita l\’approvazione del ddl anticorruzione con un documento che evoca lo spettro di Tangentopoli e suona come un invito alla politica ad assumersi le sue responsabilità nel momento in cui il Paese sembra essere tornato al 1992.
\”Occorre fermare la nuova tangentopoli – si legge nella nota dell\’Anm -. Contro i corrotti, di fronte al dilagare degli scandali, servono interventi urgenti. Non fare nulla sarebbe un pessimo segnale per i cittadini. La legge in discussione è un primo passo utile, anche se incompleto che deve subito proseguire con riforme ulteriori\”.
Il sindacato delle toghe, si legge nel documento firmato dal presidente Rodolfo Sabelli, dal vicepresidente Anna Canepa e dal segretario Maurizio Carbone, si dice pronto a offrire il proprio contributo tecnico. \”Da tempo noi abbiamo segnalato – osservano i vertici dell\’Associazione nazionale magistrati – le criticità e abbiamo rilevato che è indispensabile anzitutto una revisione complessiva del sistema della prescrizione, l\’introduzione dell\’autoriciclaggio e un intervento deciso su reati-spia come il falso in bilancio per ripristinare la vecchia formula\”.
Nello stesso tempo, concludono i vertici dell\’Anm, \”è necessario mettere mano con urgenza anche alla riforma delle regole di procedura, per altro in parte già oggetto di disegno di legge, per rendere celeri i tempi dei processi\”.