Fonte: laprovinciadisondrio.it – Gli uomini della Guardia di Finanza sono stati tra i primi a lanciare l\’allarme: attenzione, neanche realtà apparentemente tranquille come la Valtellina sono immuni al fenomeno della criminalità organizzata.
La maxi operazione messa a segno ieri dalle fiamme gialle di Reggio Calabria sembra confermarlo. Uno dei boss della \’ndrangheta finiti in manette aveva casa in Valmalenco. Proprio lì gli investigatori hanno sequestrato una valigetta con alcuni documenti e una somma di 12mila euro in contanti.
Altri legami tra l\’organizzazione smantellata dalla gdf e la provincia di Sondrio al momento non ne sono emersi, ma i motivi di preoccupazione evidentemente non mancano, anche tenuto conto della caratura criminale dei boss che frequentavano la Valmalenco.
Quello che è stato sgretolato è un gruppo dedito alla manipolazione di appalti pubblici grazie alla compiacenza di alcuni funzionari pubblici corrotti. È la guardia di finanza di Reggio Calabria che ha condotto l\’operazione per l\’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e il sequestro di beni per 8 milioni di euro, tra cui tre società ed auto di lusso. Perquisizioni sono state effettuate nelle province di Milano, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Reggio Calabria e, appunto, Sondrio.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreto di ufficio.
I quattro imprenditori arrestati ieri per avere manipolato appalti pubblici volevano subentrare alla Veolia nella quota privata della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche della Calabria, la cui maggioranza è detenuta dalla Regione. A rivelarlo sono stati gli investigatori incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell\’operazione.
I quattro imprenditori arrestati stamane dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria per avere manipolato appalti pubblici volevano subentrare alla Veolia nella quota privata della Sorical, la società di gestione delle risorse idriche della Calabria, la cui maggioranza è detenuta dalla Regione. A rivelarlo sono stati gli investigatori incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell\’operazione.