Non c\’è pace per l\’Europa, intesa come unione economica e forse anche come unione di Stati; non bastava la crisi che ha investito tutta l\’area Euro, ci voleva anche il declassamento dei debiti sovrani di paesi che come l\’Italia e la Francia costituiscono l\’asse portante dell\’Europa stessa.
Letta così, la notizia dovrebbe abbattere, ed è proprio quello a cui mira la speculazione internazionale.
Un conto è la finanza, un conto è l\’economia: qualunque tentativo di confondere le acque in merito non è solo un atteggiamento strumentale alla speculazione internazionale: è un atto criminale.
Io non intendo fidarmi ciecamente di questi giudizi espressi da organi che stabiliscono la bontà di un Paese in base a criteri che sono quantomeno discutibili.
Vi ricordate il rating del titolo Lehman Brothers, venti giorni prima del suo fallimento? L\’Italia sta facendo la sua parte, così come gli altri Paesi Europei: scommettere contro l\’Euro per arricchirsi speculando sulle spalle di popoli interi è l\’atteggiamento che ha portato a tutto questo, fin dal 1998 con la crisi innescata dai subprime.
Non cadiamo in questa trappola: ascoltiamo con la dovuta attenzione i giudizi, ma non ci facciamo abbattere da proclami che, così come nel caso di questo downgrade, appaiono quantomeno sospetti.
Io credo nell\’Italia e credo nell\’Europa, onorando così gli sforzi immani di chi ha contribuito a creare questa straordinaria unione.
Così come credo fermamente nella capacità del popolo italiano di uscire da questa crisi, qualunque cosa ne pensi S&P.