Il Comune di Pavia parte civile contro Carlo Chiriaco e Pino Neri. «Avrebbero cercato di condizionare in modo illecito l\’attività amministrativa», dice il sindaco Alessandro Cattaneo. La decisione della giunta arriva a pochi giorni dall\’avvio del processo milanese.
L\’11 maggio l\’ex direttore sanitario dell\’Asl e l\’avvocato pavese si presentaranno in aula a Milano insieme ad altri 170 imputati per rispondere di associazione mafiosa. Chiraco, per la precisione, è accusato di concorso esterno: avrebbe, attraverso il suo ruolo istituzionale e la sua rete di relazioni e conoscenze, favorito l\’infiltrazione della\’ndrangheta al Nord.
L\’avvocato tributarista Pino Neri, invece, secondo l\’accusa sarebbe stato parte dell\’organizzazione, tanto da essere portavoce – sempre secondo il magistrato Ilda Boccassini – delle istanze delle cosche calabresi in Lombardia. Cattaneo, nel motivare la delibera di giunta, parla di «tentativi di condizionamento» che non sarebbero andati in porto. E di un desiderio di fare chiarezza.
«In questo modo – dice Cattaneo – potremo dire la nostra. In rappresentanza dell\’intera comunità pavese ci sembra giusto che il Comune partecipi al processo, anche se i pubblici ministeri non hanno identificato l\’amministrazione comunale come parte lesa. E\’ una decisione coerente, peraltro, con le indicazioni che l\’Anci, l\’associazione nazionale comuni italiani, ha fornito in ambito di lotta alla mafia. Dalle carte sembra emergere quantomeno il proposito di condizionare l\’attività amministrativa, anche se poi nulla si è concretizzato».
Parole in linea con le dichiarazioni che erano state rilasciate all\’indomani degli arresti, il 13 luglio scorso, quando il primo cittadino aveva tranquillizzato la città. Diversi politici erano stati però sfiorati dall\’inchiesta. Nelle carte si parla delle elezioni comunali del 2009, ma anche di progetti da realizzare con il coinvolgimento di alcuni consiglieri.
E\’ il caso dell\’affare dell\’area ex Enel, un\’operazione da 25 milioni di euro su cui Chiriaco avrebbe cercato, secondo i magistrati, l\’appoggio di qualche amministratore. Del progetto non si fece nulla, ma i magistrati vollero approfondire.La scelta del Comune di Pavia è vista con favore da Anci Giovane. Per il coordinatore nazionale Giacomo D\’Arrigo «è la testimonianza che oggi nei Comuni c\’è una nuova generazione convinta a schierarsi a viso aperto contro mafia e \’ndrangheta e a favore dei territori». Soddisfatto anche il delegato Anci alla legalità Giuseppe Cicala, che definisce la scelta di Cattaneo un «gesto coraggioso».
tratto da La Provincia Pavese