di Pierluigi Cozzolino – IV A Ginnasio Liceo Classico di Gioia del Colle
Siamo nel 2013 e negli ultimi cinque anni la crisi economica è degenerata. La maggior parte delle famiglie italiane non riesce più ad arrivare a fine mese; padri e madri di famiglia, licenziati dalla loro attività, giovani appena laureati che non riescono a trovare lavoro, precari che non sanno più come andare avanti…
Carmine Cerbera, professore di Disegno e Storia dell’Arte, precario di 48 anni, si è tolto la vita lasciandoci soltanto poche parole, che dicono “il ministro xxxxx ci sta distruggendo il futuro”.
Sì, il futuro è proprio l’argomento di oggi; parliamo dei giovani, di coloro che sfortunatamente sono nati negli ultimi venti anni , sfortunatamente proprio per il fatto che ai giovani un futuro non si può attribuire.
Come potranno vivere questi, nell’ansia di un ignoto futuro che si avvicina?
Sono un ragazzo di 13 anni, del Liceo Classico “Publio Virgilio Marone” di Gioia del Colle in provincia di Bari. Molti dei miei amici mi chiedono il perché di questa mia scelta, perché abbia scelto un liceo così impegnativo: voglio investire nella cultura perché spero di riuscire ad affrontare la vita quotidiana che mi attende, supportato da essa.
Ultimamente sto iniziando a riflettere, ho paura della mia prossima stabilità economica, se in futuro si potrà definire così. Avrò un lavoro? Potrò formarmi una famiglia, o con i soldi che guadagnerò non riuscirò nemmeno a sfamarmi? Avrò tutte queste preoccupazioni che affliggono i giovani e le famiglie attualmente, o avrò una vita serena? Soprattutto, attraverso un lavoro potrò realizzarmi?
I bambini sognano un futuro pieno di macchine volanti e super robot, invece io sogno un futuro dove nessuno abbia timore di non riuscire ad arrivare a fine mese, di non aver mai bisogno di prestiti, di non aver paura dell’aumento delle tasse; sogno un futuro dove i politici seguano con attenzione ogni seduta parlamentare senza addormentarsi (cosa che trovo veramente offensiva per il Popolo Italiano, e non rubino affamandoci; un futuro dove la benzina non costi due euro, ma soprattutto un futuro in cui i giovani vivano il presente spensieratamente, fiduciosi nel futuro.