Spese militari in crescita, il Governo italiano continua a comprare armi, perchè?
Mancano i soldi per i servizi essenziali come sanità e scuola ma si continua a comprare armi come se fossimo in guerra
Sono aumentati quest\’anno i fondi per l\’acquisto di armamenti in maniera vertiginosa rispetto al 2012, una crescita che arriva a cinque miliardi e mezzo in più, grazie anche al contributo del Ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione 2,2 miliardi di euro per contribuire all\’acquisto di sistemi militari. A rivelarlo è un\’inchiesta di L\’Espresso, in edicola da oggi.
La spesa maggiore serve per l\’acquisto dei caccia europei Eurofighter il cui preventivo indica una spesa di oltre 21 miliardi di euro, rendendo persino ridicola la cifra di 12 miliardi occorrenti invece per l\’acquisto dei Lockheed F-35, inoltre, grazie a un trucco, i costi non ricadono tutti sulla Difesa ma sul Ministero per lo Sviluppo Economico.
Tra spese per gli armamenti e spese per il personale tutto il budget per le Forze Armate è cresciuto nel 2013, ma c\’è di più, secondo il mensile Rid – Rivista Italiana Difesa, il Ministero per lo Sviluppo Economico si accollerà, oltre all\’Eurofighter, le Fregate Fremm, i Jet di addestramento Aermacchi M-346, gli elicotteri NH-90, gli Agusta AW-101, i blindati da combattimento Freccia, i gadger elettronici per i soldati del futuro, per una spesa miliardaria fuori da ogni controllo.
L\’Esercito spende soprattutto per gli elicotteri: i grandi Chinook presi negli Usa che costano 974 milioni, mentre altri 202 milioni servono per acquistare 479 camionette Lince la cui sicurezza è stata migliorata. La Marina, invece, sta portando a termine la nuova flotta di sottomarini, quattro modernissimi U-212 che costeranno quasi 2 miliardi, mentre altri 1.390 milioni servono per la portaerei Cavour e 1.500 milioni per le due ultime fregate Orizzonte già consegnate.
L\’Italia si arma fino ai denti, indebitandosi, con rate che arriveranno fino al 2020, mentre non trova i soldi per pagare le fatture alle aziende italiane che rischiano di chiudere, per aiutare i Comuni che sono indebitati, per organizzare comparti come scuola e sanità ridotti all\’osso dai continui tagli, per gli esodati e per i pensionati al minimo, da tempo finiti in povertà.
E, ciliegina sulla torta, il Ministero della Difesa fa sapere anche che non ci saranno più interventi gratuiti a favore di altre Amministrazioni dello Stato: se i soldati dovranno intervenire per spalare la neve, liberare le città dai rifiuti, abbattere costruzioni abusive, rimuovere frane o spegnere incendi, prima bisognerà accertarsi che qualcuno paghi il conto.