\"\"Un’eroe a Casa Fenderl. Non si può definire altrimenti, Pino Masciari, imprenditore calabrese che da quasi 15 anni “non vive” per aver avuto il coraggio di non pagare il pizzo e anzi a denunciare alla magistratura la ‘ndrangheta, la potente mafia calabrese, e tutti coloro che ad essa sono alleati; per aver deciso di fidarsi, malgrado tutto, di uno Stato impreparato a proteggere chi decideva di non sottostare alle leggi della malavita organizzata.

Erano infatti gli anni Novanta, e non esisteva una legge che proteggesse chi si opponeva alla delinquenza organizzata: eppure Masciari decise di non accettare i ricatti. Ciò significò per lui e la sua famiglia cominciare una vita da ‘clandestino’, sotto falso nome, cambiando spesso casa e città, col timore di essere rintracciato dalla ‘ndrangheta, senza poter incontrare per anni la madre, i fratelli, gli amici; senza che i suoi figli piccoli potessero avere amici, relazioni normali, spazi aperti di gioco e di incontro col mondo. Costretto a chiudere un’impresa fiorente, a lasciare senza lavoro i suoi 200 dipendenti, a distruggere i suoi sogni e una vita che si preannunciava ricca di soddisfazioni.

La parola ‘vergogna’ è stato il filo conduttore di una serata all’insegna delle emozioni, suscitate dalla profonda umanità del racconto di Pino Masciari, oltre che dei fatti narrati. Ha lasciato sbalorditi constatare che la vergogna non sia di chi è alle radici del fenomeno mafioso, ma di chi queste radici prova ad estirparle. Vergogna nei confronti della madre, della moglie, dei fratelli e dei figli, tutti coloro a cui questa sua lotta per amore della libertà e della giustizia ha stravolto la vita.

I presenti all’incontro di sabato, organizzato dall’Associazione “Mafia non solo sud” di Davide Tassan Zorat, si sono sentiti per questo privilegiati di averlo incontrato. Una sala piena in un silenzio assordante. Che è tornata a casa, asciugate le lacrime di commozione, con l’animo scosso dal grido forte e consapevole lanciato da Masciari, un grido per la giustizia e la libertà, che porta una speranza di costruire un’Italia e un mondo migliore.

tratto dal Quotidiano L\’Azione

Una risposta

  1. Cristina Deleo ha detto:

    Condivido parola per parola!!!

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