L\’assurdità, il paradosso o come lo chiamerebbe il grande Totò \”…\’na schifezza….\”, lo Stato nell\’ottica di più agguerrito inasprimento della lotta alle mafie, non trova di meglio da fare che voler chiudere alcune prefetture. Già di per sè folle come decisione, se poi ci mettiamo che tra le tante ne fa\’ parte anche quella di Vibo Valentia in Calabria allora siamo veramente alla frutta! Nel cuore della Calabria dove la \’ndrangheta e marcatamente presente lo Stato cosa fa\’? Per favorire la \’ndrangheta stessa, chiuderebbe la prefettura dando maggior potere a chi già ne ha tantissimo. Se ciò dovesse accadere allora veramente saremmo alla fine, offrire su un piatto d\’oro il dominio \’ndranghetista in un luogo dove già di per sè lo Stato latita o è del tutto assente. Speriamo che tutto questo scenario non si realizzi, sarebbe l\’ennesima dimostrazione di quanto poco intreressi allo Stato combattere le mafie ed ancor più di quanto forte sia la collusione di una parte di esso con le mafie!
Vibo – Tutti contro la chiusura della Prefettura
“La misura è davvero colma e tale decisione è non solo inaccettabile, ma anche ingiusta e contraddittoria”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Vincenzo Pasqua (Oliverio presidente) in relazione alla proposta del Ministero dell’Interno di sopprimere la Prefettura di Vibo Valentia.
“E’ venuto il momento che tutta la deputazione calabrese – prosegue – reagisca con la dovuta determinazione ed esprima in maniera aperta e chiara la propria posizione contraria a tale orientamento del ministero. Il rischio, altrimenti, è di dovere dare ragione ai così detti ‘parolai della legalità’ di turno, che costruiscono solo carriere e fortune ai danni di un territorio complesso intrinsecamente, come quello vibonese, che evidenzia problematicità dinanzi a cui, paradossalmente, anche le eventuali chiusure di prefetture come Agrigento o Palermo, apparirebbero magari più lievi. Nella provincia di Vibo Valentia i cittadini, invece, necessitano di un saldo punto di riferimento istituzionale evitando così di finire in balia delle negatività di turno. Se non dovesse esserci una rivisitazione del provvedimento di riforma, così penalizzante per Vibo e la sua provincia, come quello licenziato dal Ministero dell’Interno vorrà dire che dovremo prepararci all’assuefazione della sindrome della ‘Catanzaro-centrite’ consegnando le chiavi del Tribunale, della Procura della Repubblica, dell’ospedale, del Comando dei carabinieri e della Questura e di tutti i vari enti che operano sul territorio”.
“Rivolgo pertanto – conclude Pasqua – un appello al sindaco di Vibo, al presidente del Consiglio comunale, alla Conferenza dei capigruppo, affinché sia urgentemente indetto un Consiglio aperto per trattare la delicata questione; così come rivolgo un appello ai consiglieri regionali Mirabello, Salerno e Mangialavori affinché insieme si chieda al presidente del Consiglio Nicola Irto la convocazione di una seduta dell’Assemblea per decidere le opportune iniziative tese a scongiurare la chiusura della Prefettura di Vibo Valentia”.
“Di fronte a tale decisione sciagurata che distrugge ulteriormente l’apparato sicurezza, la protesta del Coisp sarà fortissima e se Renzi sarà presente a breve in Calabria lo accoglieremo con una protesta eclatante. Se la questura di Vibo Valentia chiude allora Matteo Renzi deve dimettersi”. È quanto dichiara, secondo quanto riferito dall’Ansa, in merito alla paventata possibilità della soppressione della questura di Vibo Valentia oltre che della prefettura, Giuseppe Brugnano.
“Tutto – aggiunge – potevamo immaginarci tranne che rimpiangere il Governo Berlusconi in quanto questo Governo è decisamente peggio. La soppressione della questura di Vibo Valentia, infatti, rientra nei decreti attuativi della legge Madia ed il governo nazionale ormai, sulla stessa lunghezza d’onda del governo di opposto colore politico, continua a pugnalare alle spalle, non solo gli appartenenti alle forze di polizia ma l’intero Paese”.
“Un governo nazionale ed un premier – conclude il segretario del Coisp – che dimostrano che a loro non interessa la sicurezza dei cittadini, considerandola come una qualsiasi merce da trattare, e vanno avanti a colpi di slogan e di annunci pubblicitari vuoti ed inconsistenti”.
La Cisl di Vibo Valentia esprime forte e netta contrarietà rispetto alla decisione assunta dal Governo di chiudere la Prefettura accorpandola a quella di Catanzaro.
“Non è pensabile – afferma il segretario provinciale Pino De Tursi – che un territorio con un elevatissimo tasso di criminalità possa essere privato da presidi strategici, veri e propri punti di riferimento per tutti i cittadini. Ci permettiamo di ricordare che proprio il Presidente del Consiglio in occasione della sua visita in Calabria ha ribadito il forte impegno del Governo nei confronti della nostra Regione, alle prese ancora oggi con una situazione di grave precarietà a livello economico, sociale, produttivo ed occupazionale, rispetto alla quale risulta del tutto incomprensibile che con un tratto di penna si cancelli, nei fatti, la presenza sul territorio Vibo nese di una Istituzione, che ha sempre rappresentato un baluardo di legalità e di presenza dello Stato.
Tutto ciò peraltro accade in una provincia, quella Vibo nese, in cui, al contrario, l’azione dello Stato dovrebbe essere ulteriormente intensificata anche alla luce dei continui sbarchi di migranti al porto di Vibo Valentia”.
“La Cisl – prosegue la nota – è fortemente preoccupata per l’irrazionale decisione assunta dal Governo esprime tutta la propria indignazione contro la soppressione della Prefettura di Vibo, convinta di rappresentare il sentimento di un’intera comunità, assillata da mille problemi ed oggi orfana di un presidio dello Stato. Una comunità a cui non è stata nemmeno concessa la possibilità di rappresentare le proprie ragioni visto che il provvedimento è stato calato senza un coinvolgimento delle Istituzioni locali e del mondo sociale ed imprenditoriale. La CISL rivolge un forte appello ai Parlamentari Calabresi e alla Giunta Regionale per una loro forte e decisa azione nei confronti del Governo centrale, affinchè possa recedere dalla decisione in quanto il territorio Vibonese per le sue pecularietà socio – economiche non può essere privato da un cosi importante e strategico presidio dello Stato”.
“La notizia letta sulla circolare diffusa dal Viminale è a dir poco scioccante”. Lo afferma il Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia.
“L’avvisaglia dei mesi scorsi, materializzatasi – aggiunge – nelle ultime ore, è un colpo da ko per il territorio della provincia di Vibo Valentia che deve ricorrere a tutte le sue energie per fronteggiare la scelta e lottare per la sua revoca.