Il processo “Rinascita-Scott” impantanato per un pasticcio degno di Azzeccagarbugli!
Il processo “Rinascita Scott” rischia ad oggi di impantanarsi nei meandri dei cavilli giudiziari, con il rischio concreto della decorrenza dei termini massimi di detenzione preventiva, che scadono a dicembre 2023. Infatti a colpi di richieste di astensione da parte dei giudici, rigettate dal Tribunale di Vibo Valentia e dalla Corte d’appello di Catanzaro, atti di ricusazione inoltrate dagli imputati e provvedimento di stralci annunciati in aula, c’è il rischio concreto che il processo si areni e si arrivi alla scarcerazione degli imputati e addirittura alla nullità degli atti processuali. Anni di lavoro della DDA di Catanzaro e del Procuratore Gratteri potrebbero andare in fumo per una catena di errori procedurali. Non spetta a me giudicare eventuali sbagli e responsabilità… ma su questo pasticcio giudiziario una riflessione è necessaria.
A chi gioverebbe tutto questo se non alla malavita che vedrebbe affermata la sua impunità? Loro continuano a farla franca, nei loro confronti siamo garantisti fino in fondo, proteggiamo ogni singolo atto… io che ho denunciato e ho fornito prove concrete e tangibili che hanno permesso di arrestare i principali boss calabresi, dopo più di trent’anni dalle prime denunce, ancora devo lottare per avere l’esecuzione delle sentenze a mio favore e il riconoscimento dei diritti primari: la libertà, il lavoro, la possibilità di vivere nella mia terra… è questa la giustizia che vogliamo? O meglio: si può chiamare “Giustizia” questa? È ora di dire “basta” con forza, ma tutti insieme!
Pino Masciari