L’Aula del Senato ha accolto con voto segreto le dimissioni presentate dal senatore di FI, Augusto Minzolini. I sì sono stati 142, 105 i no, e 4 gli astenuti.
Prima del voto di Palazzo Madama, Minzolini ha preso la parola per ringraziare «tutta l’aula nella sua interezza» per averlo salvato il 16 marzo scorso dalla decadenza e per invitare il Senato adesso a «non avere paura», parafrasando la frase di Giovanni Paolo II «non abbiate paura». Quella del 16 marzo, insiste Minzolini, «è stata una bella pagina» perché «il Senato è tornato ad assumere il ruolo che gli compete», «è stata una prova di coraggio di non poco conto».Per la storia delle spese sostenute in Rai «contestate dopo 18 mesi» e «da me restituite puntualmente», qualcuno «voleva farmi decadere», afferma Minzolini. Ma quella del 16 marzo, assicura, «è stata una bella pagina. Il Senato è tornato ad assumere il ruolo che gli compete». E lui ringrazia l’Aula «nella sua interezza» per quel voto, «anche i colleghi della Lega». Ma soprattutto il Pd «che ha fatto passo avanti sulla strada del garantismo». Dando tutti una «prova di coraggio di non poco conto». L’ex direttore del Tg1 ringrazia anche «chi ha votato a favore della mia decadenza» come il M5S che «lo ha fatto per rispetto della legalità». Ma a questo proposito tira in ballo Caifa che «mandò a morte Cristo dicendo che così diceva la legge…».