\”Alla fine a pagare sono sempre i lavoratori. L\’Ilva ha licenziato 1400 operai, condannandoli ad un futuro di precarietà e disperazione sociale. E\’ una vicenda squallida che rimarca la nostra amara condizione di nazione sul viale del tramonto. Che rabbia! Questa vicenda è stata gestita in modo dilettantesco dal governo. E\’ una ferita profonda non soltanto per il già fragile tessuto produttivo tarantino ma anche per la macchina produttiva dell\’intero Paese.
Ma come speriamo di risolvere la disoccupazione dilagante se non riusciamo a mediare socialmente nemmeno su una vertenza occupazionale? Siamo vicini al baratro. Piena solidarietà e sostegno ai lavoratori dell\’Ilva e alle loro famiglie. Si avvicina il Natale. Per loro sarà difficile gioire. Non ci riconosciamo nell\’Italia dei forti e dei prepotenti. Preferiamo quella che denuncia e lotta. Con i lavoratori senza se e ma: SEMPRE\”
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Fonte: Ansa – Ilva, 1.400 dipendenti da oggi senza lavoro. No del gip al dissequestro dei prodotti giacenti sulle banchine
TARANTO – L\’Ilva di Taranto annuncia in una nota che \”da ora e a cascata per le prossime settimane circa 1.400 dipendenti, appartenenti prevalentemente alle aree della laminazione a freddo, tubifici e servizi correlati, rimarranno senza lavoro\”. La decisione è legata al \’no\’ del gip al dissequestro dei prodotti giacenti sulle banchine.
L\’Ilva annuncia che, in conseguenza del \’no\’ del gip di Taranto al dissequestro dei prodotti, \”si fermeranno a catena gli impianti di Novi Ligure, Genova Racconigi e Salerno, dell\’Hellenic Steel di Salonicco, della Tunisacier di Tunisi e di diversi stabilimenti presenti in Francia\”.
\’\’Il Consiglio dei ministri ha deciso che il Governo presentera\’ un emendamento \’interpretativo\’ al decreto salva-Taranto\’\’. Lo annuncia una nota del ministero dell\’Ambiente. L\’azienda potra\’ commercializzare quanto prodotto prima del decreto.
L\’Ilva \”ricorrerà al Tribunale del Riesame\” contro il \’no\’ del gip al dissequestro dei prodotti finiti e semilavorati giacenti sulle banchine dell\’area portuale. Lo annuncia l\’azienda in una nota
Il gip del tribunale di Taranto ha respinto l\’istanza dell\’Ilva di reimmissione nel possesso dei prodotti finiti e semilavorati sequestrati il 26 novembre scorso. L\’istanza era stata presentata una settimana fa dall\’Ilva alla procura sulla base del decreto legge varato il 3 dicembre. La merce, pari a 1.700.000 tonnellate circa, ha un valore di un miliardo di euro ed è in giacenza sulle banchine dell\’area portuale dell\’Ilva: i prodotti stavano per essere commercializzati quando è arrivato il decreto di sequestro del gip Todisco. Sull\’istanza dell\’Ilva la procura ha dato parere negativo, trasmettendo poi la richiesta dell\’azienda al gip. Per la procura, ai prodotti Ilva non si può applicare il decreto legge del 3 dicembre dal momento che la legge non ha effetto retroattivo. \”L\’attività con la relativa produzione avvenuta prima dell\’emanazione del decreto – ha scritto la Procura – non é soggetta alle regole ivi contenute\”. A quanto si è saputo per ora, l\’argomentazione del gip si articola su un\’analoga motivazione.