\”E allora organizziamola questa cosa! Facciamola grossa e non ne parliamo più\”. Con queste parole il boss mafioso Totò Riina si rivolge ad uno dei capi della Sacra Corona Unita, mafia pugliese, parlando della necessità di uccidere il pm antimafia Antonino Di Matteo. \”Mazzata nelle corna, fine del tonno\”: questa è la fine che Riina ha in mente per il coraggioso magistrato siciliano impegnato nella trattativa Stato-mafia. Pino Masciari commenta a muso duro le intercettazioni dell\’ex capo di Cosa Nostra: \”Il rischio è serio e fondato. Cosa Nostra potrebbe riprendere le azioni stragiste. Non dobbiamo abbassare la guardia. Il nostro Paese vive una fase di grande debolezza istituzionale: un governo rabberciato, inconcludente, incapace di risolvere i problemi della gente non può che lasciare il fianco ai propositi di conquista delle mafie. Dobbiamo stringerci attorno a Di Matteo e a tutti coloro che sono impegnati in prima linea nel contrasto della cultura mafiosa.\”
Pino Masciari parla con amarezza della triste condizione in cui versa la Giustizia nel nostro Paese: \”I Testimoni di Giustizia sono quotidianamente umiliati da questo Stato indegno che scoraggia in tutti i modi le denunce al potere delle mafie. I magistrati sono soli, abbandonati, privi di mezzi per poter contrastare la prepotenza mondiale delle mafie. L\’Italia da Stato colluso con le mafie si sta evolvendo in Stato delle mafie. Amiche e Amici la parola Democrazia per raccontare la vita italiana è un paradosso. Uno Stato mangia soldi che non offre sicurezza, sanità e istruzione ai suoi cittadini. E\’ una comunità indecente di prevaricatori e di delinquenti. Se vogliamo cambiare dobbiamo cominciare a osare: dobbiamo ribellarci!\”
Fonte: La Repubblica
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