«una vita da esiliata» di Anna Serrapelle
Marisa, com\’è iniziato il vostro esilio? Come hai preso questa decisione di tuo marito, gli rimproveri qualcosa? Qual\’è il lato peggiore di questo esilio, la cosa che più vi ferisce?
Sono alcune delle domande di Anna Serrapelle pubblicate sul Diario di Siracusa alle quali Marisa Masciari risponde puntualmente, un articolo che – alla vigilia dell\’incontro in Viminale – ha approfondito l\’aspetto centrale del calvario della famiglia Masciari: la condizione umana.
“Io sono fiera di sentirmi onesta“.
Grazie a Marisa, di cuore.
Cara Marisa,
ti ho conosciuta una volta sola ma mi sei entrata nel cuore come i tuoi figli e Pino. La tua grande forza di madre e moglie mi ha colpito in profondità…mi commuovo ogni volta che ti sento parlare o che leggo di una tua intervista..grazie per la tua fierezza,per la tua dolcezza, per la tua forza e determinazione..il desiderio di una vita normale per te e la tua famiglia è il desiderio che coltiviamo tutti noi ogni giorno, ed è vero ora siamo in tanti e non possono più ignorare le nostre domande.Noi non lo permetteremo
Ti abbraccio fortissimo!!!
Con affetto
Chiara
Cara Marisa, conosci l’affetto che provo per te, non ci sono parole sufficienti per queste cose, non c’è bisogno di spiegare e parlare. Ti porto sempre nel mio cuore e ti stringo da lontano con forza, orgoglio e infinita stima.
Un carissimo saluto anche dalla mia mamma a cui sei rimasta impressa profondamente, mi chiede quotidianamente di voi e vi manda un abbraccio immenso. Sai, avere due amiche come voi, due mamme speciali e due esempi insostituibili, mi riempe la vita ogni giorno di speranza e felicità, anche nei momenti più tristi e difficili, guardando a voi riesco a trovare un appiglio, coraggio, un motivo per non mollare.
Sei semplicemente speciale e unica, cara Marisa. Ti voglio bene e ti abbraccio forte, unitamente ai tuoi cuccioli!
Con affetto,
Denise
è stata bellissima la chiacchierata con Marisa per scrivere l’articolo, anche lei, come il nostro Pino, ha una forza che è davvero contaggiosa, le sue parole al contempo commuovono e mettono rabbia e forza… grazie a tutti e due per quello che ci insegnate quotidianamente!!
In attesa di poter fare una scansione migliore dell’articolo copio e incollo il testo dell’articolo (uscito sul Diario del 16 Maggio) così tutti potrete provare le stesse emozioni che Marisa ha fatto provare a me con le sue parole da mamma e moglie preoccupata ed al contempo da cittadina italiana onesta e che pretende ed ha bisogno di vedere rispettati i propri diritti….
MARISA MASCIARI, UNA VITA DA ESILIATA
Marisa Masciari, capelli chiari raccolti in una coda ed occhi fieri e limpidi, una normale donna italiana, una normale moglie, una normale mamma eppure la sua storia è tutt’altro che normale. Vive, insieme al marito ed ai due figli, da oltre dodici anni in esilio dalla Calabria, la loro terra d’origine. Un esilio che devono subire per aver fatto la scelta giusta, per aver avuto il coraggio di denunciare le richieste degli estortori nel 1987, quando di racket ancora non se ne parlava. Da allora è iniziato l’incubo dei Masciari.
-Marisa com’è iniziato il vostro esilio?
“Mio marito è un imprenditore edile, era un imprenditore edile, aveva iniziato affiancando suo padre e poi piano piano si era messo in proprio. Era riuscito ad entrare anche nel settore degli appalti pubblici ma, aumentando gli appalti e di conseguenza i profitti, ha richiamato le attenzioni della ‘ndrangheta. Lui è un uomo con dei valori molto saldi, non poteva accettare un compromesso del genere così ha deciso di denunciare tutto alle autorità competenti e quando dico tutto intendo non solo gli estortori, ma anche gli uomini delle istituzioni che pretendevano tangenti sugli appalti, con le sue denunce ha fatto processare e condannare diversi esponenti della ‘ndrangheta e persino un magistrato. Dopo la denuncia siamo dovuti entrare tutti in un programma di protezione, sono venuti a prenderci di notte, ho avvolto i miei due bambini, allora piccolissimi, nelle coperte e siamo partiti, senza sapere quale fosse la nostra destinazione”.
-Come hai preso questa decisione di tuo marito, gli rimproveri qualcosa?
“Assolutamente no, lui non mi ha mai imposto nulla, ogni decisione, è stata una nostra decisione, lui talvolta ha qualche senso di colpa, soprattutto per i nostri figli, ma anche per me, perchè la mia vita è notevolmente cambiata, ero realizzata professionalmente ed avevo una vita indubbiamente più semplice, ma io sono fiera di quello che abbiamo fatto, io sono fiera di sentirmi onesta”.
-Qual è il lato peggiore di questo esilio, la cosa che più vi ferisce?
“L’inganno! Noi siamo stati strappati alla nostra vita con la promessa di essere protetti, di farlo per poter vivere in piena sicurezza, ma la protezione non è stata una caratteristica costante e prioritaria. Non ci siamo sentiti protetti quando, per testimoniare nei vari processi, mio marito è stato lasciato solo tra un’udienza e l’altra o è stato registrato negli alberghi con il proprio nome. Come se non bastasse, il 27 Ottobre 2004 con delibera la Commissione Centrale del Ministero dell’Interno ha escluso Pino dal programma di protezione dei testimoni, sebbene i processi non fossero ancora terminati, tanto meno il pericolo di vita per lui e per noi. Questo ha indotto il nostro ricorso al TAR, prima di tutto per salvarci la vita poichè non era contemplata alcuna forma di tutela. Il Tribunale Amministrativo si è pronunciato solo lo scorso 23 Gennaio, fate il conto voi con quanto ritardo. Eppure per noi quella sentenza, sebbene in ritardo, è stata una grande vittoria perchè in effetti stabiliva che il pericolo di vita per mio marito non era mai cessato e che quindi dovesse riprendere il programma di protezione. Ad oggi nulla è cambiato. E’ per questo il 12 Maggio ha iniziato lo sciopero della fame e della sete, davanti al Quirinale, per ottenere giustizia e vedere riconosciuti i propri diritti o liberare noi dal giogo mafioso senza nessuno a difenderci. Ero molto preoccupata perchè mio marito è determinato e non si fermerà finchè non otterrà risposte dallo Stato, uno Stato che sino ad oggi di risposte non ce ne ha date molte. Al momento lo sciopero è stato interotto, ma sono ancora molto preoccupata perchè se, nonostante l’impegno del Quirinale e la convocazione al Viminale, non giungeranno risposte concrete e definitive ho paura di diventare la vedova Masciari”.
-e la cosa che più ti manca?
“Mi manca tutto quello che è vivere una vita normale. Mi manca il mio lavoro, sono laureata con 110 e lode in odontoiatria ma, visto che per poter esercitare nella località segreta in cui viviamo dovrei usare le mie reali generalità, ho dovuto rinunciare per la nostra sicurezza. E poi, essendo mamma, la mancanza che più avverto è l’impossibilità di far vivere ai miei figli una vita normale. Hanno 14 e 13 anni ed hanno visto una sola volta i loro nonni, per mezza giornata, non hanno mai potuto giocare con i cuginetti, non hanno mai avuto feste di compleanno, nessun familiare al taglio della torta, i Natali li hanno sempre trascorsi solo con me e Pino, ad eccezione di un anno che sono stati con noi gli amici di Pino Masciari, quei ragazzi sono davvero la nostra forza. Tornando ai miei figli, sono bravissimi a scuola eppure non sanno correre, non hanno mai avuto occasione di correre perchè non hanno mai vissuto una vita normale. Per loro la normalità è la vita blindata che conduciamo adesso”.
-Chi sono gli amici di Pino Masciari?
“Sono delle persone, giovani e meno giovani, professionisti e studenti,in tutta Italia e persino all’estero, che si sono stretti a noi nella condivisone dei valori di legalità e giustizia, rispetto dello Stato e della Costituzione. Pino ha cominciato a raccontare la sua storia e piano piano attorno a noi si è creata una rete sociale che si va sempre più ampliando. Abbiamo consegnato a loro la nostra storia e la nostra vita perchè anche la società è una parte di Stato. Loro ci stanno vicini nei momenti difficili, sono loro che accompagnano Pino quando è privo di scorta, subentrano in difesa popolare, anche adesso con Pino ci sono tantissime persone, alcune fisicamente con lui a Roma, altre sparse per l’Italia, a far rete accompagnandolo e divulgando quante più informazioni possibili. Questo è l’aspetto più bello del nostro percorso. Sono davvero la nostra speranza perchè adesso siamo in tanti a chiedere risposte, non possono ignorarci tutti”.
-Bene Marisa, siamo certi che in questo momento così particolare avrai mille cose da fare, ti lasciamo libera, ti va di concludere rivelandoci il tuo sogno più grande?
“Sembrerà scontato ma S anche inevitabile, sogno una vita normale. Avere la libert. di decidere se tornare in Calbabri o meno da amici e parenti, non nascondermi più, esercitare di nuovo la mia professione, far conoscere ai miei figli le persone che per loro dovrebbero essere le più care ed i luoghi in cui io ed il loro papà. siamo cresciuti. La nostra non è più vita e non lo è davvero da troppo tempo”.
Carissima Marisa,
quando ti ho conosciuta a Chieri per la prima volta era il 28 novembre 2008: la vostra storia era già un pezzetto di me, ma sentirti ed averti conosciuto mi ha fatto sempre più crescere la voglia di aiutarvi e di starvi accanto. Sei una donna eccezionale, che non saprei descrivere altrimenti e ci hai affidato con una dolcezza immensa la vostra situazione. Io vi sono sempre vicina e non pensiate mai che solo perchè vi ho conosciuto poco non vi voglia bene come chi conosco da sempre.
Grazie per la vostra presenza e il vostro continuo esempio.
un grande e forte abbraccio a te, Marisa, a Pino, Francesco e alla tenera Ottavia!
marta
cara Marisa,
ti ammiro molto. Sei una donna speciale. Di te mi colpiscono la straordinaria forza, dolcezza, intelligenza e amore.
un abbraccio grande grande
cristina
io ho avuto l’onore di conoscere anche te marisa e davvero ho capito da forse arriva la forza di pino, sicuramente dalla sua personalità di ferro ma anche dalla persona che più è al suo fianco….sei una donna fantastica e immagino anche come marde e moglie….
forza famiglia masciari tutti vi vogliono bene e sono dalla vostra parte…
una abbraccio
angela
Ciao Marisa, anch’io ti ho sentita parlare ed incontrata una sola volta, a Chieri, e da subito mi hanno colpito la tua forte determinazione e il tuo senso di onestà, che ti accomunano a Pino. Anche tu come Pino sei un esempio da seguire e ti ringrazio per le parole che ci doni. Mi trasmetti un forte senso di appartenenza alla famiglia ai propri cari, un sentimento che ultimamente forse si sta un pò perdendo.
“Io sono fiera di quello che abbiamo fatto”.
Ciao a tutti i Masciari.
Paolo
Avevo sentito parlare della vostra storia da Anna , mi sono interessata, visto che lei si stava prodigando in tutti i modi, per portare dinanzi agli occhi dell’opinione pubblica l’ingiustizia di cui siete fatti oggetto.
Oggi avete un amica in più su cui poter contare.
Grazie per l’esempio che state dando.
Credo sia quello che molti dovrebbero seguire… onestà e coerenza.
Un abbraccio
Francesca
Marisa Masciari: “Io sono fiera di sentirmi onesta”…
E’ questo il ritratto vero di Marisa: fiera , onesta ( …intelligente e bella, lo aggiunge chi la conosce!). Una donna capace di stare al fianco di un uomo come Pino Masciari, condividendo e determinando insieme le scelte che hanno condotto la loro storia di vita.
Non la si può immaginare in maniera differente. Ancor più da ammirare per i valori e la limpidezza che, insieme a Pino, ha saputo trasmettere ai due “angioletti”, Ottavia e Francesco.
Anche a lei è stata negata una parte importante della vita a cui parevano destinati , lei e Pino Masciari. Leggendo le sue parole , nell’intervista , si coglie la malinconia per le cose che contribuiscono a rendere “normale” l’esistenza delle persone: gli affetti della famiglia, le amicizie , i luoghi, il lavoro da professionista a cui si era accinta con passione. Anche a Lei , come a Pino Masciari, sono state negate cose che non potranno essere ripagate e restituite: ma non avrebbe potuto essere diversamente , tanto forte era in Lei come in Pino il sentimento dell’onestà: “(…)ma io sono fiera di quello che abbiamo fatto, io sono fiera di sentirmi onesta”.
Altri hanno tradito ideali e valori , non Marisa e Pino Masciari.
I sentimenti che si provano avendo l’onore di conoscere Marisa sono affetto e ammirazione: per vedere incarnati in Lei gli stessi valori, riconoscere in Lei la stessa tensione morale ed etica che ha spinto uomini come Pino Masciari a seguire l’insegnamento di altri uomini giusti.
Un abbraccio, carissima Marisa e un grazie anche a Te per essere diventata, con la tua vita, esempio e ideale per noi tutti…e un abbraccio agli “angioletti”!…A presto!
Arturo Francesco Masciari
CARA MARISA,
PER NOI DONNE SEI UN ESEMPIO DI FORZA, ENERGIA E CORAGGIO.
NOI SONO POSSIAMO SAPERE COSA HAI PROVATO IN QUEGLI ANNI, CON I BAMBINI PICCOLI, SOLI.
MA POSSIAMO STARTI VICINI ORA. SEMPRE STRETTI ATTORNO AI MASCIARI.
UN ABBRACCIO
…dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.
coraggiosa, innamorata, umile e intelligente!!!
grande!