CAIVANO (Na) si è svolta la giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie \”IO VOGLIO (R)ESISTERE\”
Non c’è bisogno di andare molto lontano o cercare grandi parole per aprire una breccia e andare dritto al cuore delle persone. Basta raccontare una storia,quella di una famiglia, prima serena e tranquilla, poi costretta a vivere una vita d’inferno. E’questa la storia di Pino e Marisa Masciari e dei loro figli. Cosa fare quando la criminalità interrompe il naturale ritmo della vita? Voltare le spalle e far finta di non vedere o fermarsi e disobbedire? Sì, perché le azioni dell’imprenditore Pino Masciari sono state di disobbedienza, verso la ‘ndrangheta, prima, e verso ogni forma di imposizione non improntata alla legalità, poi.
E’ questo profondo senso di ribellione e di indignazione che scuote i petti, apre le porte ad una speranza che, spesso, si ritiene perduta.
Ed io devo dire grazie a Pino Masciari, io che ho avuto l’incarico di organizzare nell’Istituto Comprensivo “Milani” di Caivano, dove insegno ormai da molti anni, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Devo dirgli grazie perché mi ha insegnato tante cose nuove, ma soprattutto perché ha rafforzato i principi che caratterizzano il mio lavoro di docente: “… è compito dell’insegnante tracciare i solchi, solchi che siano profondi, affinché le radici possano bene attecchire e la pianta crescere forte rigogliosa.”
Devo dire grazie a Pino Masciari perché mi dà la giusta spinta emotiva per realizzare appieno il compito che spetta ad ogni educatore, affinché i giovani possano riflettere su cosa si debba intendere per “normalità” e possano esercitare il loro diritto di essere cittadini, cittadini sovrani.
di Visone Mimma