Con una grande partecipazione popolare alla manifestazione organizzata il 10 luglio 2010 dall’Amministrazione comunale della cittadina jonica crotonese, che ha già dello storico, il paese degli Arena e delle altre famiglie malavitose ha rinnegato il malaffare, ha rinnegato chi pensa di poter stare al mondo sulle spalle degli altri, compiendo estorsioni, ricatti, bruciando macchine, spacciando droga, uccidendo e si è stretto attorno al proprio sindaco che proprio ieri ha compiuto 47 anni.
La manifestazioni di Isola Capo Rizzuto era stata indetta dopo che nei giorni scorsi erano state bruciate ben tre auto in quattro giorni, quella del funzionario del Comune Agostino Biondi, del vice sindaco Anselmo Rizzo e del Sindaco Carolina Girasole.
Alla manifestazione di Isola accanto al sindaco Girasole, alla testa del corteo dietro uno striscione che recita: “Insieme per difendere la legalità – Noi non ci dimettiamo”, ha partecipato anche Don Ciotti, responsabile dell’associazione Libera e poi tanta altre associazioni sia locali che regionali e nazionali; presenti, con la fascia tricolore i sindaci o i delegati di molti dei comuni della provincia di Crotone, i rappresentanti della Provincia di Crotone, della Comunità Montana, della Regione come Alfonso Dattolo e Salvatore Pacenza oltre che alla vice presidente Antonella Stasi, parlamentari come Dorina Bianchi (accodatasi a corteo iniziato ma ad Isola nonostante una gamba steccata e con la stampella), Nicodemo Oliverio, Doris Lo Moro, ex onorevoli come Giancarlo Sitra, la rappresentante della Commissione parlamentare antimafia Angela Napoli, il sindaco di Locri, Francesco Macrì, rappresentanti sindacali.
Sono stati per un lungo tratto dietro lo striscione iniziale anche i genitori di Dodò, il bambino ucciso da gente senza scrupoli su un campetto di calcio di località Margherita di Crotone.
E poi il presidente della Camera di Commercio di Crotone Roberto Salerno, l’adesione di quasi tutte le forze politiche (non abbiamo visto striscioni dei partiti del Popolo della Libertà che in un primo momento non sono nemmeno stati citati dal coordinatore degli interventi sul palco che li ha poi nominati in un secondo tempo) ma soprattutto i tanti cittadini isolani, sia quelli legati alle tante associazioni presenti in paese (su tutte la Misericordia e la Prociv) e nelle frazioni (come l’associazione A… mare di Le Cannella o Cirenei Oggi di Marinella).
C\’erano anche e soprattutto liberi cittadini che hanno sfidato il silenzio, la non partecipazione sfilando insieme con il loro sindaco come lei aveva chiesto per sentirsi meno sola dopo il vile attentato dei giorni scorsi e che dal palco è stata chiara: “Da una parte c’è chi sta con noi dall’altra chi non ci sta!”, concludendo poi il suo applaudissimo intervento in questo modo: “Nella vita penso che più che per quello in cui abbiamo creduto saremo giudicati per quanto siamo stati credibili ed io penso che questo è importante: dimostrare con i fatti le cose di cui si parla, che noi proclamiamo con la bocca, ed io credo di essere stata sempre una persona che più che parlare ha fatto fatti, che ha qualcuno hanno dato fastidio però ho fatto fatti”.
Il corteo partito dal Comune di Isola Capo Rizzuto, all’inizio sembrava fosse partecipato soprattutto dalle associazioni e dai rappresentati le varie realtà politiche del territorio e non solo, ma le tante presenze portavano a pensare che mancassero loro: i cittadini di Isola.
Però, man mano che il serpentone di persone si è inoltrato in paese, la gente si è accodata ad esso rendendolo “infinito”: nella parte finale la gente presente alla marcia occupava contemporaneamente due strade parallele di Isola Capo Rizzuto, un fiume di gente senza soluzione di continuità che silenziosamente ha detto No al malaffare, a quelle persone che hanno tentato di destabilizzare l’amministrazione di Isola Capo Rizzuto (forse anche per farla desistere in vista dell’arrivo qui di molti milioni di euro da gestire che forse qualcuno avrebbe voluto controllare!) che, questa volta, però, non si è arresa e si è impegnata davanti al mondo di voler andare avanti, di non sottostare a chi vorrebbe che si mettessero da parte.
Brividi a fior di pelle, gente che applaude il Sindaco, in questo momento, più coraggioso d’Italia, una donna minuta con tanta forza che ha ricevuto tanta solidarietà, tanti abbracci, tanti baci, un fiore consegnatole simbolicamente a fine corteo da una donna il cui marito è voluto essere presente alla manifestazione nonostante non stesse del tutto bene.
E’ questa l’Isola che vogliamo (da brividi il testo scritto dai bambini di Isola Capo Rizzuto e letto dal leader dei Tetes De Bois, Andrea Satta), un Isola Capo Rizzuto che si spera diventi, finalmente un’isola felice!
cari Pino e famiglia, vi penso, buona domenica. Riccardo
Queste cose riempiono di coraggio.
Un abbraccio!