Le Amministrazioni comunali da più parti d’Italia hanno manifestato in questi giorni la loro partecipazione e il loro pensiero riguardo il procedimento di revoca della scorta per me e la mia famiglia. Nonostante ciò devo ribadire di non aver ancora ricevuto notizie in merito alla questione.
L’azione concreta dei vari Comuni è in ogni caso un forte incoraggiamento a proseguire nella lotta civile contro ogni forma di vessazione che limita la libertà sancita dalla nostra Costituzione. Nel rispetto delle leggi, è sempre giusto difendere il diritto alla vita, alla libertà, al lavoro. Per questo ho colto con emozione, gratitudine, speranza, i segnali che finalmente giungono anche dalle amministrazioni calabresi. Nei Comuni di Cinquefrondi (RC), Girifalco (CZ), Satriano (CZ), Polistena (RC) e ancora altri che lo stanno facendo in questi giorni, sono state presentate mozioni, ordini del giorno, già approvati o previsti in discussione nelle prossime sedute di consiglio. Nelle relazioni di ogni gruppo consiliare promotore della mozione sono presenti parole dense di significato per la Calabria e per il suo futuro. Si è sottolineato il valore educativo della mia testimonianza, di quanto sia importante che i ragazzi possano ascoltare la mia storia: la verità e l’autenticità delle mie parole è un seme di legalità che si porteranno dentro. Si è posta l’attenzione anche su come, nonostante qualcuno abbia dimenticato o non conosca la mia storia, se oggi in Calabria lo Stato ha riguadagnato terreno e il lavoro gode di maggiore margine di libertà è grazie alla mia scelta di denunciare la ‘ndrangheta, scelta che mi auguro sia seguita da un numero crescente di persone.
Questi sono segnali positivi, questa è la Calabria che finalmente si muove! È il segno di un timido cambiamento che sta passando anche attraverso il percorso che ho tracciato scegliendo da che parte stare: dalla parte della legalità, dello Stato, della Costituzione.