\"argentera\"

Se in un paese nel cuneese di 77 abitanti vengono arrestati Sindaco e impenditore per turbativa d\’asta e corruzione allora si capisce quanto questa condotta, questo modo di fare sia veramente radicato nella cultura italiana. Ormai corrompere è diventato il metodo principale per gestire il bene comune e soprattutto per impinguere le proprie tasche, si corrompre per tutto in Italia, persino per nascere si passano bustarelle perchè si possano ricevere le attenzioni migliori. È un dato di fatto che l\’italiano è un corruttore nato e per corruzione non parliamo solo di mazzette o richieste all\’amico dell\’amico, ma basta ristrovarsi nella situazione di non ESIGERE un semplice scontrino, per essere complici di questo sistema e spesso il cittadino onesto lo fa\’ senza rendersene conto ed in modo assolutamente ingenuo ma è così, questo modus operandi è radicato nella cultura italiana. La cultura della Legalità intesa come valore e come stile di vita e spesso o quasi sempre mascherato da piccoli, involontari gesti quotidiani che facciamo. Ovviamente non possiamo paragonare la richiesta di uno scontrino a mazzette, collusione mafiosa, interessi politici ed economici di corruttori e corrotti che in Italia ben conosciamo, però quando ci ritroviamo dinnanzi a certe notizie di cronaca, si capisce che è sempre più chiaro quanto difficile sia il percorso della lotta alla corruzione, difficile ma comunque non impossibile!!!

Appalti truccati in un paesino di 77 anime: arrestato sindaco di Argentera

Il sindaco Arnaldo Giavelli è stato già sospeso dall\’incarico dalla prefettura di Cuneo: avrebbe truccato le gare per la ristruttrazione del campanile e del municipio per fare in modo che ad aggiudicarsi i lavori fosse la società della moglie e del suocero. In manette anche il titolare dell\’azienda \”concorrente\”

Il sindaco di Argentera, comune montano in provincia di Cuneo di soli 77 abitanti, e l\’amministratore di un\’azienda di costruzioni, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza per turbativa di gare d\’appalto. Si tratta di Arnaldo Giavelli, già sospeso dal suo incarico dalla prefettura di Cuneo, e di Giuseppe Massano amministratore della Massano srl. 

LE INDAGINI – Le indagini avrebbero fatto emergere irregolarità in due gare d\’appalto indette dal Comune di Argentera: la prima a seguito del finanziamento, per circa un milione di euro, ottenuto dal Comune nell\’ambito del programma denominato \”6000 Campanili\”; la seconda per la ristrutturazione della sede comunale

LE GARE D\’APPALTO – Alla prima gara d\’appalto ha partecipato anche la Massano srl. Per fare in modo che le gare si concludessero con l\’aggiudicazione dei lavori da parte della società Alpi Costruzioni di Vinadio, di cui sono soci ed amministratori la moglie ed il suocero, il sindaco faceva invitare solamente determinate imprese con le quali veniva concordata la percentuale di ribasso da indicare nell\’offerta. Presso la Massano è stato sequestrato un documento, in parte manoscritto, che indicava proprio le modalità di partecipazione alla gara e la percentuale da indicare.

L\’AZIENDA CONCORRENTE – In merito al coinvolgimento della Massano srl gli accertamenti hanno avuto origine da un tentativo di occultamento di documenti, sventato dalle Fiamme Gialle durante un controllo contabile, relativi alla partecipazione della società ad appalti per lavori pubblici. Il tentativo non ha avuto successo e il titolare, pochi giorni dopo l\’inizio del controllo, ha tentato nuovamente di violare i sigilli e sottrarre i documenti sotto esame. Il controllo di quanto sequestrato ha consentito agli ispettori di contestare alla Massano srl la mancata dichiarazione di redditi per oltre 2 milioni di euro ed Iva dovuta per oltre 200mila euro

\"\"LE GARE TRUCCATE – Oltre alle violazioni fiscali, dai documenti sequestrati e dalle successive attività di indagine, è emerso che Giuseppe Massano, in concorso con altri imprenditori, aveva agito \”turbando quattro gare d\’appalto indette nel 2014 dai Comuni di Moncalieri, Entracque, Vigevano e Milano\”. Sono scattate, così, anche per lui le manette in quanto recidivo per analoghi reati.

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