La relazione della Commissione antimafia che si è recata a New York e a Washington nel 2020 è chiara: la ‘ndrangheta dopo un periodo di sudditanza rispetto a cosa nostra si è affrancata, si è molto radicata e pur avendo aumentato il proprio potere mantiene un “basso profilo”, poiché, acquisita autonomia e sicurezza, non ha bisogno di violenza eclatante per conservare il proprio predominio. E fin qui, anche oltre oceano, la ‘ndrangheta conferma le sue modalità operative. Anche i nomi delle famiglie più in auge si ripetono: Commisso, Aquino-Coluccio, Mazzaferro, Piromalli…
Ciò che preoccupa è il dato rilevato dalla Commissione riguardo «un importante vuoto di informazioni e di intelligence, che indubbiamente rallenta le attività investigative». E la ’ndrangheta, la criminalità organizzata, sguazza nei vuoti che gli lasciamo a livello sociale, istituzionale, investigativo. La sua organizzazione aumenta a dismisura quando diminuisce la nostra capacità di fare rete! È urgente organizzare in modo corale la giustizia, la legalità, il coraggio, per occupare tutti gli spazi nei quali prospera la criminalità organizzata.