Fonte: Lameziaweb.biz – Le mafie strozzano l’economia, violentano i territori, fanno perdere dignità alle persone. Nell’edizione di ieri su Gazzetta del Sud la cronaca di due processi per omicidio in corte d’assise e l’esplosione di una bomba dal fotografo Ventura. Oggi a pagina 24 l’articolo su un’altra bomba nel ristorante in Via Marconi. La città è stretta nella morsa della ‘ndrangheta, danneggiata non solo nell’immagine ma soprattutto nella crescita economica e sociale. Paradossalmente saranno i clan mafiosi a tenere in vita il tribunale lametino.
Lamezia è la più grande città italiana con due consigli comunali sciolti per mafia, dove il ministero dell’Interno ha trovato infiltrazioni praticamente insanabili tanto da mandare a casa tutti i politici eletti. Il governo che nel 1991 e nel 2002 ha mandato i commissari prefettizi al Comune, adesso dovrebbe fare marcia indietro per cancellare il palazzo di giustizia. Dovrebbe dire: qui tutto va bene, ogni cosa è stata risanata, non scoppiano bombe, non si bruciano auto, nè si spara. Proprio nella città in cui sono stati ammazzati dalla ‘ndrangheta l’ispettore di polizia Salvatore Aversa e sua moglie.
Da ieri istituzioni, politica, associazioni e ordini professionali fanno quadrato per scongiurare il pericolo. Nella hall del tribunale tantissime persone hanno applaudito decidendo di stare tutti insieme, perchè solo così si riesce a fare massa critica e guadagnare forza contrattuale a Palazzo Chigi. Ma ancora una volta la città si unisce davanti a un’emergenza, per respingere una mezza decisione presa dall’alto, chiudendosi in difesa come fosse sotto assedio. Mai riesce a trovare la giusta coesione quando invece bisogna andare all’attacco, avanzando una rivendicazione, portando avanti un’istanza forte.
È una partita a perdere quando si gioca sempre e soltanto sulla difensiva. Ogni istanza di miglioramento viene condotta da forze singole, contrastate da altre che non condividono.
In una condizione di continuo depauperamento della comunità per non far finire anche il tribunale nel tritacarne del governo tecnico ci si appella alla criminalità organizza. Che violenta, indigna, rompe, mortifica, brucia, uccide. Tutto può essere possibile, ma non che la città debba ringraziare la ‘ndrangheta per non vedere cancellato il suo tribunale.