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Politici, imprenditori, avvocati, medici e appartenenti alla Polizia penitenziaria e ancora assicuratori, periti, carrozzieri. La ‘ndrangheta ha ormai impregnato tutto di sé. Ha invaso ogni campo, ogni settore. 65 arresti effettuati ieri, 26 luglio, dalla Polizia di Stato grazie ad una vasta operazione della Dda di Catanzaro.  Indagato anche il senatore del Pdl Piero Aiello per il quale era stato chiesto l\’arresto, ma tale richiesta è stata rigettata dal gip. Tra gli arrestati, invece, figura l\’ex consigliere provinciale e attuale vice presidente della Sacal, la società di gestione dell\’aeroporto lametino, Gianpaolo Bevilacqua (Pdl). Associazione a delinquere di stampo mafioso l\’ipotesi di reato contestata a gran parte degli indagati dagli inquirenti che, al termine delle indagini sfociate nel blitz di ieri, hanno ritenuto di far luce anche su diversi omicidi verificatisi in una cruenta guerra di mafia che, tra il 2005 ed il 2011, ha lasciato numerose vittime sul campo, a Lamezia Terme. Centinaia gli episodi estorsivi nei confronti di attività imprenditoriali e commerciali ricostruiti nelle carte messe insieme dai poliziotti della Squadra mobile, agli ordini del vice questore Rodolfo Ruperti, nel corso di un’indagine che avrebbe messo a nudo anche lo stratagemma adottato dalla cosca Giampà per finanziare gli acquisti di armi e stupefacenti, nonché per garantire il pagamento degli stipendi ai numerosi affiliati. Ed è proprio qui che entrano in gioco i professionisti coinvolti nell\’inchiesta, presunti protagonisti di un vorticoso sistema di truffe assicurative, andato avanti grazie ad una lunga e collaudata catena di complicità che si sarebbe avvalsa della collaborazione di un gruppo composto da assicuratori, periti, carrozzieri, medici e avvocati, operanti sul territorio di Lamezia Terme. Un sistema-truffe che avrebbe portato nelle casse della cosca, ogni anno, milioni di euro di cui beneficiavano anche i professionisti colpiti dal blitz. L’opera della magistratura e delle Forze dell’ordine continua instancabile nonostante tutto. Nonostante il nuovo testo sullo scambio elettorale politico mafioso, nonostante le leggi troppo poco dure e stabili, nonostante le pene troppo miti. Il lavoro della magistratura dovrebbe essere affiancato da leggi altrettanto valide che facciano in modo che “essere mafioso” non sia più conveniente. E’ questo il punto debole, è questo il segreto: la scelta della ‘ndragheta non deve essere più una scelta conveniente. E’ necessario avere lo Stato dalla nostra parte. Una presenza forte e concreta. Insieme si può vincere. Insieme possiamo farcela a sconfiggere questo male che dura da troppo tempo.

C. P.
Fonte: http://www.gazzettadelsud.it/news//55635/Lamezia–politici-e–avvocati.html

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